CRONACA ED EVENTI

18 sentenze pilotate per riassegnare appalti. Ciclat inclusa

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Il legale dell’Eni, avvocato Pietro Amara, arrestato lo scorso febbraio con l’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, ha raccontato ai pm come funzionava il sistema. Provvedimenti “aggiustati” per produrre esiti favorevoli alle aziende rappresentate da lui e dalla sua società… tra cui la Ciclat

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(IL FATTO QUOTIDIANO) – Diciotto decisioni “aggiustate”, in cambio di mazzette e regali, in modo da riassegnare appalti da centinaia di milioni, compresi quelli della centrale acquisti della pubblica amministrazione Consip. Compreso quello per l’affidamento dei servizi di pulizia nelle scuole, finito nel mirino dell’Anac e oggetto di una multa dell’Antitrust.

Accadeva nelle aule del Consiglio di Stato, come ipotizzato dai pm di Roma e come confermato, secondo Il Messaggero, dall’avvocato Pietro Amara, tra il resto legale dell’Eni, arrestato lo scorso febbraio con l’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. Nell’inchiesta è indagato, oltre al socio di Amara Giuseppe Calafiore, anche l’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, oggi in pensione.

Ora, l’avvocato Pietro Amara, è potuto tornare a casa – (ai domiciliari) – dopo aver raccontato ai magistrati di Milano, Roma e Messina di un “sistema” attraverso il quale nell’ultimo grado della giustizia amministrativa 18 sentenze sono state pilotate in modo che ricche gare – (un giro di affari da oltre 400 milioni di euro) – finissero alle aziende seguite dai legali coinvolti. Come la Sti-Exitone di Ezio Bigotti, definito in alcune intercettazioni nell’indagine Consip “amico di Verdini“.

Tra le commesse riassegnate in modo da produrre “esiti favorevoli” viene citata quella per le “Scuole belle” – (un affidamento dei servizi di pulizia, decoro e funzionalità per gli immobili scolastici) – che il Consiglio di Stato ha stabilito fosse affidata al consorzio Ciclat dopo che il Tar del Lazio, invece, l’aveva esclusa dalla gara.

Anche gli interessi di Ciclat erano tutelati dall’avvocato Pietro Amara.

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