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20 aspiranti guardiani per Budelli

La Nuova Sardegna

Si sono proposti al Parco per vigilare sulla Spiaggia rosa

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L’isola è presa d’assalto durante l’estate da cafoni e incivili

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LA MADDALENA – Chiedono di diventare custodi del paradiso. In venti si sono candidati a fare i guardiani di Budelli. Più un atto d’amore che la domanda di un lavoro. Offrono il loro tempo gratuitamente, per tenere lontano dalla Spiaggia rosa cafoni e incivili.

Una decina delle domande arrivate sul tavolo del direttore del Parco, Yuri Donno, sono di maddalenini. Gli altri di sardi e del resto della penisola. Giovani ma anche di mezza età. Propongono un doppio turno di vigilanza, in modo che nessuno possa violare l’isola proibita nei mesi estivi.

Un’ipotesi che dovrà essere valutata dal ministero dell’Ambiente, da cui il Parco dipende. Attualmente a Budelli vive lo storico custode Mauro Morandi.

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Era stato assunto 25 anni fa dalla società Nuova Gallura, proprietaria della perla dell’arcipelago. E solo con la vendita dell’isola, resa necessaria per pagare i creditori, Morandi è riuscito a recuperare i lunghi anni di stipendi mai pagati. 150mila euro la quota di crediti che ha potuto riscuotere solo dopo l’acquisto di Budelli da parte del Parco.

Nessuno sfratto. Da qualche mese sulla rete gira una petizione perché Morandi possa restare a Budelli. Una proposta sposata anche dal ministro Gian Luca Galletti. Nel momento in cui l’isola è diventata proprietà dello Stato, si è subito posto il problema del futuro del custode. L’uomo, 77 anni, ha sempre vissuto in un casolare privato che oggi è diventato un bene pubblico. Al momento Morandi vive ancora lì d’estate. Nessun provvedimento di sfratto gli è stato notificato. In una lettera inviata al ministro Galletti il presidente Bonanno condivide il valore di memoria storica dell’isola di Morandi, come l’esigenza di includerlo in un progetto di valorizzazione che gli consenta di far conoscere i tanti aneddoti di cui è prezioso testimone. Il presidente solleva però alcune perplessità. Nel casolare sulla Spiaggia rosa non ci sono le condizioni igienico sanitarie minime per vivere. C’è poi da considerare lo stato di salute dell’uomo e la sua età avanzata. Ha chiesto quindi a Galletti di trovare degli strumenti legittimi per regolarizzare una situazione così delicata.

Controlli necessari. Fino a qualche anno fa era proprio Morandi a cacciare i cafoni dall’eden rosa. Quest’estate in tanti hanno tentato l’arrembaggio dell’isola proibita. E in molti ci sono riusciti. Molti abusi sono stati documentati dallo stesso custode sulla sua pagina Facebook accompagnati da un grido di dolore. “Abusivi che documento e caccio, anche se non mi compete per senso civico. E tutti i giorni è la solita storia”. Nessuno è stato multato. La capitaneria è l’unica autorizzata a sanzionare i trasgressori, ma non ha certo la possibilità di rimanere fissa davanti alla Spiaggia rosa. Ha un territorio enorme su cui vigilare.

Vertice sulle onde. L’ipotesi di un custode, ma a costo zero per le casse dello Stato, in grado di proteggere la Spiaggia rosa dai pirati guadagna sempre più consensi. Se ne è parlato anche in un vertice in spiaggia a Caprera tra l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio nella veste di presidente della Fondazione Univerde, il presidente Bonanno e il vice sindaco della Maddalena Fabio Lai. «Abbiamo fornito agli uomini della forestale un mezzo per il controllo giornaliero del territorio, in particolare sulla Spiaggia rosa – ha detto Bonanno –. Episodi come questa estate non devono ripetersi. Dovremmo anche trovare un modo giuridicamente corretto per poter avere un guardiano».

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