719 Medici di base in Sardegna vanno in pensione, ma ne entrano solo 70  

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La denuncia della deputata Mara Lapia

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ROMA – “Nella mia terra non si riesce nemmeno ad avere il medico di famiglia. Le faccio l’esempio di Oliena in cui addirittura i medici ci sarebbero, ma non possono entrare in servizio perché la Regione non procede con le nomine. È se vero che per i giovani laureati la medicina di base rappresenta talvolta una seconda scelta, è compito della politica trovare le soluzioni più adeguate per incentivarli e per garantire la loro presenza anche nei territori disagiati”.

Lo ha affermato ieri la deputata sarda del Gruppo Misto Mara Lapia, durante il question time che si è tenuto in Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera.

Interrogando il Ministero della Salute Roberto Speranza in merito all’emergenza legata alla carenza dei medici di base, la deputata ha citato il caso del comune di Oliena dove i medici ci sono ma inspiegabilmente la Regione Sardegna non procede con le nomine.

Lapia, nel testo dell’interrogazione, fa riferimento al divario tra i medici di base in uscita ed in entrata previsto per i prossimi anni che, per quanto riguarda la Sardegna, rappresenta numeri molto preoccupanti.

Nei prossimi 7 anni infatti, sarebbe previsto il pensionamento di ben 719 medici contro l’ingresso di appena 70 nuove risorse. Un dato che, qualora fosse confermato, metterebbe a serio rischio la garanzia dell’assistenza di base per i cittadini sardi.

La replica è toccata al Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ha raccolto le preoccupazioni della deputata e ha assicurato la presenza e l’impegno del Governo sul tema.

Il Sottosegretario Costa ha dimostrato più volte di prestare molta attenzione alla situazione della Sardegna, ebbeneha concluso Lapiaio chiedo al Governo di vigilare sull’operato della Regione in tema di Sanità, perché nella mia terra ci sono moltissimi cittadini che non hanno accesso alle cure e addirittura all’assistenza di base, e il timore concreto è che la situazione tenderà a peggiorare drasticamente”.

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