8 Marzo, la “Festa della Donna”

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LA MADDALENA“8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna”: una ricorrenza importante legata all’universo femminile per celebrare le conquiste sociali e politiche delle donne, ma anche perché non vengano mai dimenticate discriminazioni e violenze che le donne hanno subito e che ancora oggi subiscono nel mondo. La scelta di questo giorno non è casuale, ma è stata il frutto di diversi episodi, anche se non mancano al riguardo neppure le leggende. Tuttavia, una sola cosa conta e cioè che, pur essendo stato fatto tanto, tanto ancora resta da fare affinché le donne possano vivere in un mondo più giusto e solidale, in cui godere di pari dignità e rispetto e vedere riconosciuti i medesimi diritti degli uomini.

Nonostante la Giornata della Donna sia un evento riconosciuto internazionalmente, l’usanza di regalare mimosa è squisitamente italiana. Anche questa scelta risale al 1946, quando Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei proposero di adottare questo fiore come simbolo della Festa della Donna. La mimosa ha anche un’altra importante caratteristica, quella di essere un fiore dall’apparente fragilità, ma che riesce a crescere anche su terreni difficili. Forte e bello come le donne che rappresenta.

Diminuiscono femminicidi, ma crescono nel quadriennio 2018-2021 i cosiddetti “reati spia”: stalking, maltrattamenti e violenze sessuali.

LA REALTA’ DA NON DIMENTICARE – Il dato emerge da un’analisi realizzata in occasione della Festa della donna dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale. I numeri, indica la Criminalpol, confermano “la necessità di riservare alla violenza di genere la massima attenzione, non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nel supporto alle vittime e nelle campagne informative mirate a rimuovere quegli ostacoli socio-culturali che, prevedibilmente, faranno sì che il fenomeno persista anche nel prossimo futuro“.

Gli omicidi volontari in assoluto consumati in Italia sono scesi dai 369 del 2018 ai 302 del 2021, con un calo del 16% in 4 anni: analogo il calo percentuale di quelli con vittime femminili: 119 lo scorso anno contro i 141 del 2018; ma si registra una tendenza in crescita rispetto al 2020 (quando erano stati 117) e 2019 (109). In diminuzione anche le donne uccise dal partner: 70 nel 2021 contro 75 nel 2018 (-7%).

Nei femminicidi avvenuti in ambito familiare/affettivo (103 nel 2021) si rivela preminente l’uso di armi improprie e armi bianche, che ricorre in 56 casi; in 23 casi sono state utilizzate armi da fuoco. Seguono le modalità di asfissia, soffocamento o strangolamento (14 omicidi), lesioni o percosse (6 eventi) ed avvelenamento in 4 casi. Nel 2021 17.539 casi di stalking (+18% rispetto al 2018), 22.602 di maltrattamenti contro familiari e conviventi (+30%), 5.004 di violenza sessuale (+2%).

Per quanto riguarda lo stalking, si registra un aumento del tasso soprattutto nelle regioni meridionali: in testa la Sicilia (42,84 casi ogni 100mila abitanti), seguita da Campania (41,57), Puglia (37,57) e Calabria (36,59). L’incidenza di atti persecutori è invece minore in Veneto (18,75), Marche (19,04) e Trentino Alto Adige ( 19,48). I maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno un’incidenza nazionale di 37,43 reati per 100mila abitanti.

Le violenze sessuali, infine: 8,27 ogni 100mila abitanti è la media nazionale, che sale in Emilia Romagna (13,47) , Liguria (11,32) e Friuli Venezia Giulia (10,2) ed ha i valori più bassi in Calabria (5,12), Basilicata (5,45) e Abruzzo (5,66).

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