Oggi i funerali di Berlusconi. Come funzionano i funerali di Stato e il lutto nazionale

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REDAZIONE – I funerali di Silvio Berlusconi – morto due giorni fa all’età di 86 anni – saranno funerali di Stato, come prevede la legge italiana per tutti gli ex capi di governo. Si svolgeranno oggi alle 15 al Duomo di Milano. Giornata di lutto nazionale e stop per una settimana ai lavori del Parlamento. Bandiere italiana e Ue a mezz’asta in tutti gli edifici dello Stato e all’Europarlamento.

È stato un grande europeo“, ha affermato Roberta Metsola, presidente del parlamento europeo.

Nella serata di ieri a Villa San Martino ad Arcore sono giunti Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Ignazio La Russa per rendere omaggio all’ex presidente.

Questo significa che le spese saranno a carico dello Stato e che verrà seguito un preciso cerimoniale. Nello stesso giorno il Governo ha deciso di proclamare il lutto nazionale, che è una cosa diversa dai funerali di Stato e che in passato non era mai stato dichiarato per un ex presidente del Consiglio.

Ma cosa prevede la normativa I funerali di Stato sono regolati dalla legge n. 36 del 7 febbraio 1987, che all’articolo 1 prevede che “sono a carico dello Stato le spese per i funerali del presidente della Repubblica, del presidente del Senato, del presidente della Camera dei deputati, del presidente del Consiglio dei ministri e del presidente della Corte costituzionale, sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo la cessazione della stessa“.  La cerimonia, di cui si occupa un ufficio apposito della presidenza del Consiglio, prevede che il feretro venga scortato da sei carabinieri in alta uniforme e che gli vengano riservati onori militari all’ingresso e all’uscita dal luogo della cerimonia. Non fa quindi eccezione Berlusconi, che è stato presidente del Consiglio per quattro volte nella sua lunga carriera politica e che quindi ha pienamente diritto ai funerali di Stato.

L’articolo 2 della legge del 1987 prevede che i funerali di Stato possano essere concessi su indicazione del governo anche a “personalità che abbiano reso particolari servizi alla Patria, nonché di cittadini italiani e stranieri o di apolidi che abbiano illustrato la Nazione italiana nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, del lavoro, dell’economia, dello sport e di attività sociali“.

Le cose stanno diversamente per quanto riguarda il lutto nazionale, che non è normato da una legge precisa ma viene deciso di volta in volta a discrezione del Governo.

Una circolare del governo del 2022 spiega che il lutto nazionale prevede l’esposizione a mezz’asta delle bandiere sugli edifici pubblici, e l’aggiunta di due strisce di velo nero sulle bandiere esposte all’interno. Nel periodo di lutto, inoltre, le autorità pubbliche si devono astenere da impegni sociali, a parte le manifestazioni di beneficenza. Il lutto nazionale viene dichiarato solitamente per eventi di particolare gravità (come i disastri naturali) o per la morte di personaggi particolarmente importanti per l’Italia, come i presidenti della Repubblica: di recente è stato dichiarato un giorno di lutto nazionale per le alluvioni in Emilia-Romagna, per esempio, e in passato anche per la morte di diversi papi. Non era però mai successo nella storia della Repubblica che venisse dichiarato il lutto nazionale per la morte di un ex presidente del Consiglio: fanno eccezione solo Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone, che però a differenza di Berlusconi erano stati anche presidenti della Repubblica.

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