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Ferragosto in Sardegna. Forfait dei turisti italiani. Niente pienone, aspettative deluse

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L’Unione Sarda

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REDAZIONE – Non va male il turismo, impossibile per la Sardegna in piena estate. Ma non c’è il sold out.

In media il calo negli alberghi è del 5%, nei b&b del 20% circa, gli stranieri non mancano (anche se agosto non è il loro mese prediletto) sono gli italiani che in parte hanno dato forfait – o rinunciato del tutto o ridotto i giorni di vacanza – perché i bilanci familiari piangono.

Insomma, non è una stagione record«le nostre aspettative sono andate deluse», dice Carlo Amaduzzi, presidente regionale di Assohotel, «era stato preannunciato un boom, non lo vediamo. C’è qualcuno che oggi ha camere vuote, e solitamente nell’Isola non succede in questo periodo».

Tedeschi, svizzeri, austriaci stanno prenotando per settembre, comunque ancora con numeri esigui, e chiaramente non sarà sufficiente per recuperare.

Laura Zazzara (Associazione bed and breakfast in Cagliari e Sardegna) spiega ai microfoni di Videolina che «le strutture extralberghiere dell’Isola in agosto hanno registrato un calo di circa il 20% delle prenotazioni, e questo Ferragosto non ci sarà il tutto esaurito. Le tariffe di aerei e traghetti hanno spinto le famiglie italiane ad andare altrove».

A luglio in Sardegna è stato registrato un calo delle presenze negli alberghi tra l’8 e il 10 per cento, ad agosto tra il 4 e il 5 per cento. In alcune zone dell’Isola si registrerà il tutto esaurito per Ferragosto, in altre qualche posto libero c’è ancora.

Insomma un territorio “a macchia di leopardo”.

«Per il sud Sardegna Santa Margherita quest’estate sta andando meglio rispetto a Villasimius e Costa Reicommenta Fausto Mura, vice presidente regionale di Federalberghi -. Ma il discorso vale per tutta la Sardegna: alcune località registrano il tutto esaurito. E lo stesso prevediamo per Ferragosto. Sì, è un’abitudine che ci stiamo trascinando dalla pandemia. Nell’incertezza, negli anni scorsi, la tendenza era quella di prenotare due o tre giorni prima dell’arrivo. E questa abitudine si è consolidata anche adesso che l’incertezza non c’è».

Macchia di leopardo inoltre per le tipologie di hotel. «I cinque stelle sono andati molto bene», sottolinea Federalberghi. Per il resto buoni risultati, ma alla fine si dovrà fare i conti con il segno meno. «Le ragioni del caloargomenta Murasono da attribuire soprattutto al problema dei trasporti: è il gap che dovremmo colmare con i nostri competitors. Ma è anche calato il potere di acquisto degli italiani. Io direi però che se i costi dell’energia e degli alimentari crescono è chiaro che l’albergatore è costretto a fare salire i prezzi. Ma in linea con la inflazione generale. Nel sud Sardegna la forbice varia tra il 10 e il 18 per cento di percentuale di aumento».

Gli aeroporti intanto confermano o superano i numeri degli anni scorsi. «Ma le cifre degli scali sono solo indicativedice Murai risultati veri dipendono dalla permanenza media del turista. La morale è che va risolto il problema dei trasporti, bisogna garantire l’arrivo dei turisti senza prezzi eccessivi. Ma sarebbe giusto puntare anche sugli stranieri: ora tra turismo nazionale e internazionale siamo più o meno alla pari. Ma se arrivassimo a un 60-70 per cento di stranieri ne trarrebbe beneficio anche l’allungamento della stagione con le vacanze meno concentrate su agosto e spalmate anche sugli altri mesi».

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