Più migranti per la Sardegna. La protesta della Regione e dei Sindaci

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REDAZIONE – Il Governo, ha stabilito che in Sardegna arriveranno dai 200 ai 300 migranti a settimana. Ma l’Isola non ha posti sufficienti. Il CPR, per ora unico, è quello di Macomer e sarà ampliato, ma non si esclude un secondo centro.

La Regione dice no. “Sono troppi”, secondo la Regione, che ribadisce “l’insufficienza di spazi pronti ad accoglierli”. Così l’assessore Marco Porcu, titolare all’Ambiente con delega alla Protezione civile che sta seguendo in prima persona l’evoluzione della situazione: «L’isola non può in questo momento garantire un contributo di questa portata. Siamo molto preoccupati e l’abbiamo fatto presente in varie sedi”.

la Sardegna, comunque, si sta attrezzando ma la macchina dell’accoglienza rischia di andare in tilt.

La Regione guidata dal centrodestra, ha già fatto sapere a Roma che i numeri previsti per l’Isola sono troppi, proprio per le carenze di strutture. I Cas, 39 in tutta la Sardegna, il più grande a Monastir, nell’hinterland di Cagliari, sono saturi. E i bandi delle Prefetture per reperire nuovi alloggi sono andati tutti deserti.

La soluzione? Allestire tensostrutture nei comuni dove ospitare tutte le persone in fuga dai loro paesi e destinate all’Isola. I sindaci però non ci stanno. Le ruspe per spianare il terreno e installare le tende della Protezione civile sono già entrate in azione in alcuni centri.

E’ il caso di Villanovaforru, 550 abitanti a 50 chilometri da Cagliari, un paese dove l’accoglienza è di casa: un ex hotel ospita un centinaio di migranti, tutti integrati nella comunità, ma l’albergo non può tenerne altri.

Il sindaco Maurizio Onnis si era detto disponibile da subito a riceve nuovi arrivi, a patto però di individuare strutture idonee. La soluzione temporanea delle tende a lui proprio non piace. “Il nostro centro accoglie migranti dal 2015 e nessuno degli ospiti ha mai creato problemi. La comunità è generosa e solidale. Personalmente sono favorevolissimo all’intergrazione, detesto qualsiasi forma di razzismo, ma penso che rispettare la dignità di chi arriva sia altrettanto importante. Per questo ritengo che le tensostrutture non siano la soluzione, anzi siano profondamente offensive”.

Capitolo Cpr. La Sardegna ha già un centro di permanenza per i rimpatri a Macomer, in provincia di Nuoro, aperto nel 2020. Ma anche qui i posti sono insufficienti. La prossima settimana partiranno i lavori di ampliamento, che porteranno da 50 a 100 il numero degli ospiti con l’adeguamento di 30 celle.

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