Corte dei Conti. Bilancio parificato, ma la Regione spende poco e male

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L’Unione Sarda

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REDAZIONELa Corte dei Conti ha parificato il bilancio della Regione ma non ha risparmiato critiche sulla gestione dei conti del 2022.

Il fondo cassa è infatti di 2,9 miliardi di euro, ben superiore rispetto ai 2,3 certificati alla fine del 2021. Questo vuol dire – hanno fatto notare oggi i magistrati relatori del giudizio di parifica – che «sono presenti anche nel 2022, risultando in costante peggioramento, aspetti legati alla difficoltà di programmazione e spendita delle risorse, problematica che poteva trovare qualche giustificazione nel contesto dell’emergenza sanitaria nel 2020 e 2021, ma non replicabile per l’esercizio in esame».

Altra annotazione importante riguarda l’impiego delle risorse statali destinate alla compensazione degli svantaggi derivanti dall’insularità: la Sardegna ha avuto 66,5 milioni per il 2021 e 100 milioni dal 2022, e tuttavia – ha detto il procuratore generale Tridico nella requisitoria – manca ancora «l’indicazione degli specifici interventi da realizzare».

In generale, la Corte evidenzia poi una serie di ritardi procedurali della Regione che, per esempio, ha trasmesso il rendiconto alla Sezione regionale di controllo un mese dopo l’approvazione, in ritardo e senza giustificazioni.

Prima del giudizio di parifica è intervenuto il presidente della Regione Christian Solinas. «L’amministrazione cerca di perseguire la solidità del bilancio, abbiamo cercato di risolvere il problema del disavanzo, abbiamo intrapreso una politica prudente nelle previsioni di entrata, ma – ha spiegato – questa prudenza genera una scarsa capacità previsionale, e questo in larga parte è stato determinato, per quanto riguarda la spesa, dall’andamento della produzione normativa del Consiglio regionale». Spesso, «la macchina amministrativa ha dovuto gestire produzioni normative arrivate alla fine di un esercizio finanziario, questo ha determinato l’impossibilità di liquidare le somme previste e di trascinare il residuo nell’esercizio successivo».

(NDR. Buoni a Nulla…)

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