
Anche Soru insiste (inutilmente). E respinge la corte dei Progressisti: “No a calcoli elettorali”

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REDAZIONE – Dopo il rientro nei ranghi dell’alleanza Pd-M5s, i Progressisti spiegano la decisione di fare dietrofront sulla fuga con Renato Soru. “Abbiamo ascoltato la base, il nostro popolo ha gradito come Todde si è mossa in questi due mesi, per noi ha guadagnato punti” ha detto il consigliere regionale Francesco Agus nel corso della conferenza stampa di questa mattina a Cagliari per presentare il nuovo simbolo.
Intanto il gruppo politico continua a lavorare per una ricucitura del centrosinistra e il leader Massimo Zedda non perde le speranze. “Noi chiediamo a Renato Soru di ripensare ai passi che andranno fatti a breve e di costituire con noi un’unica lista che abbia l’ambizione di essere la prima della coalizione di centrosinistra”.
Ma l’appello dei Progressisti verso Renato Soru è caduto nel vuoto. Il candidato alla presidenza della Sardegna ha rigettato l’invito a tornare nel Campo Largo per le Regionali 2024.
“Non siamo interessati a calcoli elettorali. Qualcuno preferisce fare aritmetica, contare i possibili consiglieri regionali eletti o le cariche per il futuro. Io preferisco costruire una prospettiva politica diversa per l’oggi e per il domani, che metta al centro la Sardegna”, ha spiegato Soru.
L’intenzione del leader della Rivoluzione Gentile (Soru) è quella di far nascere una forza sarda che abbia come orizzonte la possibilità di diventare maggioranza in Sardegna e mettere insieme tutte le forze di ispirazione sarda, sardista, autonomista e indipendentista. “Vogliamo cambiare le priorità di governo, sennò è un cambiamento solo di facciata”.
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