POLITICA

Lega: «FdI faccia un passo indietro su Truzzu». Lollobrigida: «Il candidato resta lui»

REDZIONE – Mentre il Centro sinistra parte ben organizzato, i babalucchi di destra continuano a muovere le fila delle Comiche… non rendendosi conto di aver fallito in partenza.

«Serve buonsenso, serve un passo indietro su Truzzu. Se in Sardegna Solinas non va più bene e i motivi sono sconosciuti, anche nelle altre regioni bisognerà rivalutare i candidati presidenti. Secondo me la scelta più normale è la continuità». Sono le ultime dichiarazioni del vicesegretario nazionale della Lega, Andrea Crippa. Altro che “bando alle polemiche”: lo scontro nel centrodestra sardo sulla candidatura alla presidenza della Regione è sempre più un caso nazionale.

La frattura da questa parte del Tirreno sembra ormai insanabile. Da una parte Lega e Psd’Az, che insistono sulla conferma del sergente Christian Solinas. Dall’altra Fratelli d’Italia che, forte del verdetto del tavolo di coalizione, non cede di un millimetro su Paolo Truzzu. «Il nostro candidato resta Truzzu», ribadisce anche oggi il ministro delle Politiche agricole e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. E a chi gli fa notare la richiesta del passo indietro, risponte: «Chiedere è lecito».

In una giornata che era iniziata con la replica del deputato sardo di FdI, Salvatore Deidda, al presidente del Psd’Az, Antonio Moro, che aveva parlato di “tavolo truccato”, arriva anche l’intervento a gamba tesa di Crippa – (non è il primo) – secondo il quale  «candidare qualcuno in più del proprio partito non è una motivazione, ma un capriccio. Ci aspettiamo», e ha aggiunto, «che FdI arrivi a chiudere sui candidati uscenti e faccia iniziare la campagna elettorale a Marsilio come a Solinas».

Sul tema in giornata anche le dichiarazioni del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (Fi), che rispondendo a una domanda sulle amministrative in Sardegna ha spiegato: «Gli accordi li abbiamo sempre trovati, è dal ’94 che andiamo insieme».

E se a destra è il caos, Alessandra Todde prosegue spedita la sua campagna elettorale, con Renato Soru – (ormai assimilato al fallimentare Solinas) – che dichiara nei fatti di non voler seguire i Progressisti su quella sponda, e che ha pure fatto comparire manifesti 6X3 con lo slogan “Soru presidente”.

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