Emergenza idrica in Sardegna. Campi aridi, case al mare senz’acqua. Sarà un estate di grande sete
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L’Unione Sarda
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REDAZIONE – Mesi senza piogge pregiudicano l’annata del grano. Nel Medio e Basso Campidano e nella Trexenta, fra i più importanti territori vocati alla cerealicoltura, si fanno già i conti con una stagione (l’ennesima) in perdita per i coltivatori che, a poche settimane dall’inizio del raccolto, temono il verdetto delle mietitrebbiatrici: si prevede un raccolto più che dimezzato.
Lontano dai campi, nelle case al mare di territori a vocazione turistica come la Baronia e l’Ogliastra, che hanno risorse garantite dai bacini solo fino ai primi di agosto, è preannunciata una stagione estiva con pesanti restrizioni idriche, tanto che alcuni imprenditori stanno pensando a investire su dissalatori di acqua marina per non chiudere i rubinetti.
La Gallura è una delle regioni dell’Isola che meno soffre per la siccità. La riserva strategica del Liscia, 84 milioni di metri cubi d’acqua (80 per cento della portata) garantisce una fornitura per uso civile e agricolo senza restrizioni. Si tratta dell’unico distretto della Sardegna in regime ordinario.
Dice il presidente del Consorzio di bonifica della Gallura, Marco Marrone: «Abbiamo segnalazioni di aziende che in questo momento hanno problemi per le colture e per abbeverare gli animali. I piccoli corsi d’acqua e le sorgenti sono già secchi».
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