Il Cardinale Becciu: «Non sono un affarista, mai un centesimo nelle mie tasche. Volevano annientarmi»

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REDAZIONE – «Il Vaticano con il processo a mio carico ha perso un’occasione unica per mostrare come si amministra la giustizia nel rispetto dei diritti degli accusati. Mi ha ferito. Essere stato presentato come un cardinale affarista, io non lo sono. Mai un centesimo è andato nelle mie tasche e il processo lo ha ampiamente dimostrato».

A parlare, in un’intervista al Corriere della Sera, è il cardinale Angelo Becciu, ex Sostituto della Segreteria di Stato condannato a cinque anni e mezzo per peculato.

Si difende il cardinale di Pattada: «Non ho commesso alcuna truffa e nessun peculato, lo grido a gran voce. Ho agito in base a quanto studiato e proposto dai nostri uffici».

Per quanto riguarda gli investimenti sul palazzo vaticano a Londra, spiega, «alla Segreteria di Stato vi era un ufficio apposito che si occupava di questa materia e io mi sono limitato a seguire le loro indicazioni. Peraltro, l’ufficio mi presentò l’investimento che comprendeva anche il Palazzo di Londra come massimamente vantaggioso per la Santa sede. Dov’era il reato? Ho forse ottenuto un beneficio personale? Nessuno».

Qualcuno, prosegue Becciu, «…ha detto al Papa tante falsità contro di me. Volevano annientarmi, speravano che mi ritirassi in Sardegna senza combattere. Ma non l’ho fatto e non lo farò, urlerò al mondo la mia innocenza con la forza della verità. Una forza interiore che è ancora maggiore da quando sono stato condannato…»

(Leggi anche: “Il Caso Becciu” di Andrea Paganini)

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