SEGNALAZIONI ED OPINIONI

La Lettera. “Viale Ammiraglio Mirabello”

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“Spett.le Redazione,

sono uno di quei cittadini che lunedì scorso ha assistito alla riconsegna alla città della porzione di marciapiede sul lungomare Mirabello. E come tanti ho apprezzato e apprezzo l’azione dell’Amministrazione locale nel continuo sforzo di riqualificazione del tessuto urbano.      

Ma proprio perché come tanti ne apprezzo l’impegno, non posso esimermi dall’evidenziare alcune contraddizioni che credo siano note a molti. Lo faccio con spirito costruttivo, come auspico sia interpretato.      

È sotto gli occhi di tutti come al lavoro profuso da parte di codesta Amministrazione corrisponda una sorta di “indifferenza diffusa” se non di puntuale e sistematico sfregio, da parte di coloro verso i quali tale attività è rivolta. I giardini prospicienti al mare sono un esempio evidente di abbandono e trascuratezza, non solo per le aiuole ormai diventate centri di raccolta deiezioni canine ma anche per il sistematico proliferare di rifiuti che neanche un eventuale passaggio orario degli addetti alla nettezza urbana potrebbe risolvere. E dato che non è possibile transitare unicamente sul marciapiede rinnovato, è forse necessario “gettare lo sguardo” oltre le siepi che separano quella porzione di giardini; questo perché lo sforzo di riqualificazione dell’area acquisti senso e completezza. Senza poi parlare dei giardini pubblici “Domenico Millelire” chiusi da tempo e inutilizzati se non, a questo punto, inutilizzabili.      

Esattamente un anno fa erano state ripristinate le sedute e l’illuminazione, peraltro mai attivata. È vero che il controllo del territorio è affidato a organici purtroppo limitati che devono vigilare su vaste aree ( e non fare solo questo), ma è altrettanto vero che è assente nella misura più assoluta una qualsiasi forma di senso civico e di rispetto dell’ambiente. C’è da recuperare una forma di educazione individuale ma è necessario anche affrontare questo tema in forma collettiva. Le varie attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale, già sperimentate nel passato, dovrebbero essere riprese, in collaborazione tra istituzioni scolastiche, istituzioni del territorio, associazioni locali. È fondamentale rendere e renderci consapevoli della fragilità del contesto in cui viviamo. È importante avere un progetto, che sia educativo ma anche politico, che guardi in prospettiva. Probabilmente si sta commettendo l’errore di considerare queste bellezze eterne, dove la rotazione turistica garantirà per gli anni a venire sicurezza economica ai più, senza alcun contraccolpo.      

Ma anche una lettura dei dati della popolazione dell’isola ci fa capire come questa sia costituita per la maggior parte da una fascia di età medio alta, destinata inevitabilmente ad un costante invecchiamento, fenomeno questo comune, come noto, a tutto il Paese.      

Ciò significa che nell’arco di pochi anni La Maddalena sarà sempre più costituita da persone anziane. Se a questo aggiungiamo la percentuale di quelle famiglie che emigrano per diverse ragioni (lavorative, prospettive e opportunità per i figli) capiamo come la crisi sia evidente e non così lontana.       

Ecco perché ritengo che sia fondamentalmente strategico un progetto a medio e  lungo termine che permetta di individuare obiettivi allo scopo di trattenere e attrarre sul territorio, con proposte che attraverso la sua valorizzazione in tutte le sue forme che a partire da un turismo di qualità ne favoriscano un vero sviluppo. Investire sul territorio significa investire soprattutto sul e per il futuro, non accontentandosi dell’esistente ma cercando di capire come migliorare o inventare forme nuove di accoglienza,  in una realtà che non merita assolutamente di essere vandalizzata.       

Mare e cielo da soli sono poca cosa se non integrati da intelligenti opportunità attrattive.      

Altrimenti avremo sempre più bisogno di panchine…”      

Dino Castiglioni

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