Sciopero Scuole, studenti in corteo: “Stop alle Guerre e alla scuola dei padroni”
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REDAZIONE – (ansa) – Studenti in piazza anche a Cagliari per lo sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti.
La protesta contro le politiche del governo sull’istruzione, ma anche contro le guerre. Molte classi vuote e ragazzi in corteo da piazza Gramsci fino al palazzo della Regione in viale Trento.
Cori e striscioni: “Vogliamo potere“, “Contro guerra e repressione fermiamo il governo“. La marcia è partita dopo le 10, poi su verso piazza Yenne e quindi ultima tappa sino alla Regione. “Siamo in piazza per far valere il nostro diritto allo studio, per combattere il fascismo e la cultura militare nelle scuole, e per essere liberi da tutte le dinamiche tossiche che affliggono la nostra scuola. – spiega Michele Tatti, coordinatore Uds di Cagliari – Vogliamo quindi essere liberi di scegliere per il nostro futuro. Vogliamo una scuola nuova, impegnata nella cura e nella valorizzazione degli studenti, libera dalle strutture verticali che escludono gli studenti“.
Attenzione anche a quello che succede in Medio Oriente. “Gli studenti sono al fianco del popolo palestinese – chiarisce Elisabetta, militante Fgc di Cagliari e responsabile del settore scuola – Da oltre un anno Israele sta portando avanti un vero e proprio massacro che ha già causato più di 40.000 morti, di cui la maggior parte sono donne e bambini e che ora rischia di trascinare tutto il Medio Oriente in un’escalation bellica senza fine. Il governo Meloni è complice di tutto questo. Dalle scuole abbiamo deciso di dare una risposta forte e compatta contro il governo della guerra: fermiamo il genocidio“.
Poi i problemi della scuola: “L’obiettivo della riforma Valditara – denuncia la studentessa – è quello di piegare sempre di più l’istruzione pubblica agli interessi delle aziende. Inoltre, con il continuo aumento degli accordi tra ministero dell’Istruzione, aziende belliche e ministero della Difesa, la guerra viene portata direttamente nelle scuole. È inaccettabile che gli studenti vengano mandati a svolgere i propri percorsi di stage nelle basi militari e nelle aziende che producono le stesse armi con cui viene portato avanti il genocidio. Contro la riforma dell’istruzione voluta dal governo Meloni, contro il coinvolgimento italiano nella guerra imperialista, in solidarietà al popolo palestinese: diciamo basta alla scuola della guerra e dei padroni“.
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