Roma. Sciopero di medici e infermieri, il grido d’aiuto dalla Sardegna

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REDAZIONELa sanità si ferma anche in Sardegna per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari, proclamato dai sindacati Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, che ieri mattina, a mezzogiorno, si sono ritrovati a Roma con una lunga lista di rivendicazioni.

Ci sono anche le delegazioni sarde, pronte a portare il malcontento dell’Isola sino alla capitale. Sono circa un milione e 200mila le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare in tutta Italia, oltre a 15mila interventi a rischio rinvio così come 100mila visite specialistiche.

“Si andrà a paralizzare l’attività ordinaria che già fatica. Tra le motivazioni della protesta c’è soprattutto il malcontento per la legge di nazionale di bilancio, ritenuta deludente dal comparto medico sanitario” – hanno detto i sindacati.

La Sardegna sta vivendo un’emergenza nell’emergenza. Lavoriamo in condizioni disumane, perennemente sotto organico e sotto pagati, situazioni per le quali la gente si sta licenziando oppure sta abbandonando la Sardegna ma anche l’Italia, per andare in regioni o in paesi dove le condizioni lavorative sono sicuramente più favorevoli. La cronica carenza di personale, aggravata dalle drammatiche condizioni di lavoro, ha reso impossibile garantire i livelli essenziali di assistenza. I nostri infermieri affrontano turni massacranti, spesso fino a 17 ore consecutive, per stipendi che non superano i 1.600 euro mensili…”

C’è poi il problema sicurezza: negli otto punti indicati dal sindacato come richieste al governo compare l’appello per rendere sicuri gli ospedali, con presidi di pubblica sicurezza e misure efficaci contro le aggressioni, sempre più frequenti, al personale medico e infermieristico. 

La Sardegna aspetta ancora la promessa fatta della sua Presidente Alesandra Todde, che ad inizio mandato aveva promesso un immediato interessamento sulla Sanità Sarda… che ancora, però, continua a restare nel più totale disastro… (Le solite promesse elettorali…)

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