
La Maddalena. Il Capitano di Vascello (CP) Mauro Coppadoro va in pensione

.
“Ecco qua, è arrivato il momento, e ringrazio tutti coloro che mi hanno onorato della loro presenza.
Sono molto emozionato, e benchè ci arrivi preparato, e ci abbia pensato spesso, “parto”, non sapendo dove mi porterà il coinvolgimento emotivo.
Premetto che … non sarò brevissimo, e me ne scuso, ma non si possono banalizzare 40 anni di servizio con parole di circostanza: sappiate che ho addirittura la pretesa di emozionarvi, o quanto meno ci provo.
Chiudo oggi una parentesi fondamentale della mia vita e con ogni probabilità una storia lunga oltre 150 anni, quella dei Coppadoro in Marina.
Il primo di cui io abbia notizia è il mio trisnonno, ma mi pare si dica trisavolo, Giuseppe Coppadoro, nato nel 1842, arruolato nel 1866, Furiere, Medaglia d’Argento al Valor Militare per la battaglia di Ponte Caffaro, che arriva a Caprera – lo sbarco Maddalenino dei Coppadoro – nel 1870 con un certo Giuseppe Garibaldi, di cui è uno dei fedelissimi compagni d’avventura.
Il figlio Angelo, classe 1872, mio Bisnonno, si arruola nella Regia Marina nel 1896, ed è anch’egli decorato, Medaglia d’Argento al Valor Militare per la Guerra italo Turca del 1912.
Ed è la volta di mio nonno Antonio, nato nel 1905, che purtroppo non ho conosciuto: Sommergibilista della Regia Marina, muore molto giovane, nel 1937, seppellito nel cimitero di La Maddalena, e lascia mia Nonna, Emilia Porporato, vedova a 22 anni, con due figli: il più grande, si fa per dire, è Angelo, mio padre, nato nel 1932, cinque anni.
Inciso: mia Nonna Emilia verrà assunta alle Scuole Sottufficiali di La Maddalena, dove svolgerà fino alla pensione mansioni contabili per il Servizio Amministrativo.
Mio padre, all’età di Sedici anni, finita da poco la Guerra, lascia prematuramente gli studi, ai quali era molto appassionato, e per esigenze economiche si arruola volontario in Marina, vedendosi assegnata la categoria del Furiere.
Mio padre è una figura per me mitologica: partito dal più basso grado della Marina Militare, passando attraverso il concorso Ruoli Speciali diventa un ufficiale delle Capitanerie di Porto, e percorre una carriera meravigliosa, chiusa nel 1991, dopo 43 anni effettivi di servizio, col grado di Capitano di Vascello “RS”, e quindi di Contrammiraglio (CP) in pensione: conservo gelosamente nella mia abitazione la sua divisa con Greca e decorazioni.
Nel 1986 si arruola come ufficiale di complemento delle CP … Mauro Coppadoro, e siamo quindi alla quinta generazione, partendo dal Giuseppe Coppadoro “Garibaldino”.
Nel 1988 vinco il Concorso per il passaggio in Spe nei Ruoli Speciali.
E’ allora che chiedo a mio padre, per la prima volta, un consiglio: “Papà, ora che sono in servizio permanente, quali indicazioni ti senti di darmi, per il mio futuro”?
La sua risposta è un timbro che ho da sempre stampato nella mia mente: “Nessun consiglio, perché saprai fare il fatto tuo, ma un ordine: devi lavorare sempre con la massima umiltà, al servizio della gente, senza mai metterti in tasca un centesimo che non sia del tuo stipendio”.
Breve aneddoto: mio padre in servizio a Olbia, prima metà anni 70, sta nascendo la Costa Smeralda, e gli imprenditori costieri “ronzano” attorno alla Capitaneria.
Uno di questi dice a mio padre “Signor Coppadoro, cosa le regaliamo per Natale” – allora si usava cosi nelle Capitanerie – “visto che lavora come un matto sulle pratiche demaniali”?
Mio padre respinge quelle proposte, ma quando si fanno insistenti tronca corto e dice “un tavolo da ping pong per i marinai di leva”.
Lo stesso tavolo che trovai nel 1986, mia prima destinazione di Complemento, Olbia, con un anziano sottufficiale che mi raccontò questo fatto, evidentemente passato alla storia della Capitaneria.
In questi quasi 40 anni effettivi di Marina non ho fatto altro seguire la scia luminosa dell’esempio di mio padre, come fosse una cometa, nel tentativo arduo – ed infatti non ci sono riuscito – di raggiungerlo, improntando la mia carriera a quei semplici valori: impegno, umiltà, onestà, prediligendo sempre il rapporto umano; nel mio ufficio non è mai mancato il sorriso, la battuta, la cordialità.
Lascio il servizio felice e fiero, con mille ricordi straordinari, a partire da quelli degli undici anni trascorsi in Capitaneria: i Soccorsi in mare coordinati da giovane Ufficiale di Guardia, quando ancora non esistevano le moderne centrali Operative, in tempi quasi pionieristici se visti con gli occhi di adesso; non esistevano i recuperi e gli straordinari, si facevano guardie di 24 ore in turni 1/3 quando andava bene, ed al passaggio di consegne del mattino il “Secondo” diceva “ok, ci vediamo tra mezzora”, concedendo una barba e una doccia al … “non smontante”.
E poi i lunghi periodi da Capo Ufficio Leva, con responsabilità legali dirette (ricordo una minaccia didenuncia di un Vip olbiese, per il diniego del rinvio al figlio: mi mandò in Ufficio il legale di famiglia, per raccogliere leggi e decreti che giustificavano il mio operato) e grandi esperienze umane, come le pratiche di esonero a tutela di situazioni familiari nelle quali la partenza di un figlio per il servizio militare poteva avere gravi ripercussioni, ed ancora il servizio svolto in Toscana, a Marina di Carrara, tanti ricordi stupendi.
E poi … MARISCUOLA LA MADDALENA.
Ci arrivo il 15 settembre 1993, grazie alla Legge sulla Difesa del Mare, che moltiplica l’organico delle Capitanerie e dà origine ai corsi di riqualificazione a Nocchieri di Porto: è necessario destinare nuovi insegnanti e istruttori CP a questa Scuola, ed il Capo Gruppo Insegnamento, Comandante Faggiani, Maddalenino di adozione e collega anziano a Olbia, mi chiede se sono disponibile, con ovvio assenso.
Sono passati 31 anni, 7 mesi e 3 giorni da allora, e – tolti tre mesi e mezzo a Cagliari, nel 97, e altri tre anni e mezzo a Olbia, tra il 2003 ed il 2007, ho trascorso esattamente 27 anni, 8 mesi e 24 giorni questa Scuola: ho vissuto al suo interno più di un terzo della sua storia, visto che siamo al suo settantaseiesimo anno.
In questa Scuola ho fatto un po’ di tutto: Insegnante di Diritto marittimo al Gruppo Cp, e poi Segretario agli studi, nel primo periodo; dopo la pausa olbiese, Direttore dei Corsi Speciali, ancora Segretario agli Studi, e poi gli incarichi al Circolo, sette anni di Direttivo, come Addetto Giochi e Sport, Questore e Vice Presidente.
Ricordo un periodo a triplo incarico: ero contemporaneamente Direttore Corsi Speciali, Segretario agli Studi e Vice Presidente del Circolo ufficiali.
Sono stato addirittura, per 48 ore, Direttore del Supporto, con regolare messaggio, e annuncio urbi et orbi del Comandante pro tempore, in Aula Magna: equivoco chiarito nel weekend ed incarico passato nelle abili mani del mio carissimo amico e compagno di Corso ai Ruoli Speciali, trentasette anni fa, Massimo Sciutto.
Quando pensavo di raggiungere la pace dei sensi da Segretario agli Studi, mi arrivò la proposta del Comandante Panarello, figura eccelsa, del tutto inattesa: in un momento particolare mi disse “Coppadoro, ma lei se la sente di fare il Direttore degli Studi”?
Proposta accettata senza esitazione, con massimo entusiasmo: dal 6 settembre 2021, primo ufficiale RS nella storia della Scuola – nonché primo Ufficiale Maddalenino – a rivestire questo prestigioso incarico, sulla carta riservato ad ufficiali dei Ruoli normali, e quindi apparentemente fuori dalla mia portata.
Il resto è storia recente e nota a quasi tutti coloro che sono qui presenti.
Ho svolto questo incarico con passione ed entusiasmo, sempre perseguendo i valori indicati da mio padre, cercando di improntare il mio operato al sorriso ed al buonumore.
Non sono mancati i momenti critici: si è lavorato tanto, tantissimo, con oneri sempre maggiori e sempre meno personale, ma in un contesto ambientale sempre ottimale.
Ed allora è giunto il momento dei ringraziamenti, assolutamente doverosi.
Innanzitutto ringrazio il Comando attuale, col quale – a similitudine dei precedenti, ed ho cambiato quindici comandanti – ho sempre lavorato con massima armonia e sinergia, ponendomi sempre al servizio delle superiori esigenze.
Non posso esimermi, nel ricordo dei miei quindici comandi, da un pensiero commosso per l’amico Domenico Usai, che oggi avrei voluto avere qui tra i presenti, senza il pessimo scherzo di un destino troppo crudele e ingiusto.
Armonia e sinergia, dicevo, che non sono mai mancati con gli altri Servizi e Direzioni, e ringrazio quindi tutti i Direttori e Capo Ufficio.
Non sono mancati, sporadicamente, fisiologici momenti di divergenze di vedute ed a volte di confronti anche accesi, ma sempre nel massimo rispetto reciproco, col sorriso finale che ha stemperato sul nascere situazioni conflittuali.
Una citazione particolare per il Comandante Addis, grandissimo amico anche al di fuori del nostro recinto, al quale mi sono a volte rivolto, considerato il suo buon senso, anche per consigli che esulavano da aspetti professionali, oltre che per serissimi confronti di altissima competenza calcistica bianconera, e contiamo i giorni che ci dividono dal mese di maggio, e dalle pizze del Gabbiano.
Un’altra per il Luogotenente Scutella’, perché qui l’ho trovato ed è ancora qua: un amico, e poi non c’è Scuola senza Scutella’, che non a caso inizia per “Scu” e finisce per “la”, come Scuola: in nomen omen dicevano gli antichi, nel nome il destino, e da buon liceale ho infilato anche il latinismo in questo commiato.
Scutellà, che era istruttore di Dattilografia, roba che voi umani mai avete visto… l’aula con le macchine da scrivere “mute”, senza le lettere nei tasti, le antenate delle aule multimediali, e l’Istruttore a insegnare “il metodo” con le dita, e il virtuosismo del giustificato coi mezzi spazi.
Ed ancora, non posso non nominare gli ottimi Cherchi Bros, amici di antica data, Francesco e Luigi… peccato, Mario e Luigi sarebbero stati i nomi perfetti, e chi ama Nintendo capirà…
Saluto gli Amici del mio Tavolo, perché era diventata una tradizione, prima della chiusura della mensa, pranzare in allegria con un gruppo di amici dello “Zoccolo duro” della Scuola.
E siamo alla mia amata Direzione Studi, la mia seconda famiglia.
Grazie a tutti, tutti i miei 40 uomini, tra militari e civili, che ho sempre sentito come fedeli “soldati” pronti a lottare con me per ogni battaglia.
Impossibile non rivolgere un ringraziamento speciale a tutto il personale dei Dipartimenti, il vulcanico Comandante Cavelli, col validissimo Comandante Sanna accanto, i Comandanti delle Motovedette Luogotenenti Mozzachiodi e Modonesi, tutti gli insegnanti, compresi quelli incaricati ed istruttori, il prezioso Comandante Farese, nostro inviato in Qatar, uomo dei Corsi di Sicurezza.
I miei uomini negli avamposti della DS, i Luogotenenti Fiumene in Litografia e Fotografia, con l’aiuto del videomaker Luogotenente Cultrera, ed Atzeni in Aula Magna ed il giovane e infaticabile capo Cuccuru del magazzino Didattico.
Ancora, i collaboratori anche geograficamente più vicini a me, i Sottufficiali dell’Ufficio Brevetti, Luogotenenti Paparo e Matera, eredi del Luogotenente Fersini, i preziosi Sottocapi Carta – rimasto orfano del Luogotenente Corso – e Meloni, che per le note ristrettezze di personale svolgono mansioni che vanno ben oltre il loro profilo d’impiego, e li ringrazio, unendo al ringraziamento il predecessore, lo statuario tronista della Ds, il Sottocapo Schiazzano, rientrato in missione dopo anni di meravigliosi caffè napoletano con cremina.
E sono arrivato a due figure per me fondamentali.
La prima è quella del Segretario agli Studi, come lo chiamo ancora io, come era una volta e come sono stato per lunghi anni: da DS ho avuto la grandissima fortuna di avere come “bracci destri” due ufficiali CP veramente straordinari per la loro preparazione professionale ed il loro spessore umano; mi riferisco al Comandante Marco Ruberto prima, ed ora al Comandante Pierclaudio Moscogiuri.
Per entrambi prevedo un futuro radioso, con tanto di – autorizzati maschili scongiuri – greca sulla manica.
In un ipotetico “Calcio Mercato” degli Ufficiali Sottordini, avrei fatto follie per averli con me!
E poi il mitico Luogotenente Roberto Spolvieri.
Ecco, il mio primo problema al risveglio, da lunedì prossimo, sarà prendere atto di non avere più, come avviene da trent’anni, la “coperta di Linus” di Roberto Spolvieri, in grado di risolvere qualsiasi problema, con massima intelligenza ed estro.
Ne abbiamo vissute di tutti i colori assieme, gomito a gomito, passando dal “medioevo” dei VO e degli IGP ai contesti attuali, con un catalogo di quarantina di corsi di differente tipologia, a volte facendo notte per “chiudere” a mano orari impossibili, quando la Scuola aveva più di 3000 allievi l’anno e picchi di 1400 in presenza, più sezioni che aule, ed allora era didattica creativa, inventando aule fittizie, ed altri espedienti come “Mare 1” e “Mare 2” e … o’ “Mare Fuori”, per non parlare dei cavilli di Graduatorie che arrivano alla nota “R”… allievo che ha superato tre esami in prima sessione, due in seconda che per lui era la prima, per impedimenti fisici, ed uno boh, vedi un po’ tu masciarè come lo vuoi superare… per non parlare del Covid, e delle magie fatte per inventare da zero i Corsi online, che non esistevano, a dispetto di periodiche rassicurazioni al Comscuole sulla loro attivazione.
Tra le altre cose il Luogotenente Spolvieri è uno dei famosi “Riqualificati” dai quali ebbe origine il mio trasferimento a La Maddalena, ed allora era proprio nel mio destino come portatore di bene.
Sono felice, orgoglioso di tutto questo, e fiero di consegnare il mio “regno” ad una persona estremamente valida e capace come il Comandante Antonello Fresu, che mi sono “giocato” alla fine per creare un po’ di suspence, e perché è giusto “chiudere” col passaggio di consegne: certamente, nella scrivania – meglio, la sedia: sono educato e poi col mio peso la spezzo la scrivania – dove mi sono seduto per tre anni e otto mesi, farà grandi cose, a partire dall’imminente arrivo del simulatore di piattaforma che ha fortemente voluto e sta seguendo ed inseguendo con passione.
Siamo entrati assieme in Marina, nel lontano gennaio del 1986, compagni di Corso all’80° Auc/D, in corpi differenti, Capitanerie e Genio Navale: mai avremmo immaginato, in quel giorno, che trentanove anni dopo ci saremmo passati di mano la Direzione Studi: auguri Antonello!
Evviva la Marina Militare, evviva la Direzione Studi, evviva Mariscuola La Maddalena!”
Mauro Coppadoro
.
.
.
Altri Post
Antonio Paparo
Comandante Coppadoro è stato un onore essere stato alle sue dipendenze, adesso si goda la meritata pensione….Primo Lgt. Np. Paparo Antonio
1 commento