POLITICA

Sanità, serve un Consiglio urgente

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La richiesta è arrivata durante l’incontro organizzato dalla commissione comunale e dal “Popolo dei lucchetti”.

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TEMPIO – Un consiglio comunale aperto da convocare con estrema urgenza: è la richiesta scaturita, sabato, al termine di un incontro organizzato dalla Commissione comunale alla sanità, presieduta dal consigliere Marcello Doneddu e composta da Nicola Luciano, assessore, e dai consiglieri, Peppino Manconi, Salvatore Sassu, Tonina Manca, e Vanni Bionda. L’incontro, come ha spiegato Doneddu, aveva lo scopo di “fare il punto della situazione su quanto la Commissione ha fatto in quasi tre anni di intenso e difficilissimo lavoro e capire quali sono «le reali intenzioni delle dell’amministrazione comunale e delle forze politiche della città di fronte agli imminenti provvedimenti “epocali” annunciati dalla Regione».

Alla riunione hanno partecipato rappresentanti del Popolo dei lucchetti,(giunto nella sua raccolta di firme contro la chiusura o il declassamento del Dettori a quota 6300 su tutto il territorio), diverse associazioni di volontariato, medici e infermieri, gente comune e anche l’Associazione Bianco-Celeste di La Maddalena.

Assenti invece i sindaci del territorio, peraltro non invitati esplicitamente, in quanto la partecipazione ai lavori, annunciati a mezzo stampa, era stata lasciata al libero arbitrio di ognuno.

Incontro complesso. L’incontro di sabato, per svariati motivi, non è stato dei più semplici. Dopo il presidente e le relazioni allarmate di ogni singolo componente della Commissione comunale alla sanità, è iniziata una lunga serie di interventi. Molto variegati. Alcuni totalmente fuori tema, altri ben soppesati e ragionati, altri ancora dettati invece, dalla sola voglia di eccellere “partiticamente”, più preoccupati forse di apparire in vista delle amministrative che delle sorti del Paolo Dettori. Interventi anche contestati, alcuni per la sfacciataggine, l’incompetenza e il dilettantismo con cui sono stati proposti, altri invece apprezzati per la loro concretezza.

Due comunicati. Al termine, sia la Commissione comunale alla sanità che il Popolo dei Lucchetti hanno diramato due diversi comunicati. Simili nel richiedere un Consiglio comunale aperto, diversi nelle considerazioni. Con il fioretto quello della commissione, con la sciabola il secondo.

La commissione. «Dal partecipato incontro di oggi – scrive la commissione -, che ringrazia vivamente tutti per la presenza, è emersa la necessità assoluta che sull’argomento e sulle posizioni di ognuno, sia fatta chiarezza una volta per tutte. Per questo si chiede con forza la convocazione urgentissima di un consiglio Comunale aperto”.

Popolo dei Lucchetti. Critico il documento del Popolo dei Lucchetti che, dopo avere ringraziato quanti stanno lavorando e quanti hanno firmato per la salvezza del Paolo Dettori, attacca, senza nominarlo mai il segretario del circolo tempiese del Pd, Mario Addis, che, «dopo avere millantato di essere in procinto di cacciare l’attuale direttore generale della Asl di Olbia( cosa non di sua competenza e che la giunta regionale ha peraltro già annunciato)», ha voluto rassicurare tutti affermando anche che «ora il Pd tempiese salverà il Paolo Dettori». Duro il Popolo dei lucchetti, anche nei confronti del sindaco che, “nonostante la richiesta di convocazione del Consiglio comunale urgente sulla sanità sia stata depositata in Comune da Nicola Luciano sin dal 22 settembre, al protocollo n.19680, si ostina a dire che non esiste richiesta e soprattutto a non convocare il Consiglio». Cosa che invece Frediani ha poi annunciato nel pomeriggio di ieri. La Nuova Sardegna