Il PUC sarà bocciato in Regione?

Rassegna Stampa – La Nuova Sardegna

Il consigliere Pedroni: «Che sviluppo? Cubature in zone protette»

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…e per Zanchetta si tratta di «un piano a beneficio di pochi»

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LA MADDALENA – Non finisce di far discutere l’approvazione del Puc da parte di soli nove consiglieri di maggioranza e si infervora la critica all’amministrazione comunale della Maddalena dopo il voto favorevole, avvenuto senza l’opposizione che aveva abbandonato l’aula nella seconda convocazione del Consiglio. Un Piano urbanistico di cui, a giudizio di chi lo ha votato, l’isola aveva grande bisogno tanto da scegliere di approvarlo in formazione ridotta pur di farlo passare.

gaetano pedronievidenzaIronico Gaetano Pedroni, che ha commentato così: «Altro che Puc, ci sembra sia più coerente chiamarlo Pue, ovvero Piano urbanistico Elettorale. L’adozione dello strumento, adeguato (come ha sostenuto il proponente Mauro Bittu) al piano paesaggistico regionale, secondo noi, così come è impostato non offrirà alcuna prospettiva di sviluppo, dato che è stata ipotizzata la realizzazione di alberghi a Monte d’Arena, nella piana Millelire di Bassa Trinita e Abbatoggia: ovvero in pieno sito d’interesse comunitario, dentro habitat naturali protetti».

A giudizio di Pedroni «la Regione difficilmente li approverà, anche alla luce del piano per il Parco che esclude volumetrie in quelle zone. Non poca cosa 100.000 metri cubi. Sull’Arsenale, invece di prevedere una grande zona artigianale per la nautica e la cantieristica, si prosegue nella scelta alberghiera, ed è noto a tutti quale sciagura si è rivelata». E ancora: «Registriamo un’ipocrisia di fondo consistente nella consapevolezza di una proposta irricevibile dalla Regione. Per lo sviluppo di quest’isola c’è bisogno di ben altro e non dell’ossequioso rispetto di regole che per la nostra comunità, un’isola nell’isola, sono il vero impedimento alle nostre giuste prospettive. Un “Pue” ricco di altre seconde case di cui non abbiamo bisogno, per la gioia dei soliti noti».

FOTO450_PF_ZANCHETTACritico anche Pier Franco Zanchetta, il quale ha sempre detto che «il Puc e la pianificazione del territorio devono contenere elementi di sviluppo per l’intera collettività. Non può essere un Piano che va a beneficio solo di pochi. E questo non contiene elementi di sviluppo perché c’è un immenso patrimonio regionale fermo, immobilizzato, sul quale non è stata avviata nessuna trattativa con la Regione. Sarebbe stato più opportuno dire alla Regione che avremmo rinunciato a migliaia di metri cubi per salvaguardare il territorio a favore di un patrimonio regionale immediatamente fruibile, che invece Cagliari ha congelato e che vale qualche milione di euro. Saremmo stati un esempio per l’intera Sardegna se avessimo rinunciato a sacrificare aree prima destinate all’edilizia e poi rimaste invendute: ci sono migliaia di appartamenti sfitti. Non credo che il Puc e le scelte fatte daranno sviluppo, perché continuerà ad accrescere una cubatura destinata a rimanere inutilizzata».

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