POLITICA

Puc, ok a 5 nuovi alberghi

La Nuova Sardegna

Via i vincoli sui fortini

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I beni ex demaniali di Caprera non saranno più super protetti. Previsto un hotel di 25mila metri cubi a Santo Stefano, nascono le zone agricole.

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BITTUvidenzaLA MADDALENA – L’adeguamento del Puc al Ppr fa nascere le zone agricole, mai esistite nell’isola madre; amplia la zona artigianale e introduce cinque nuovi alberghi in zone pregiate. «I cardini del Ppr, dal punto di vista edificativo, sono restrittivi – spiega l’assessore all’Urbanistica Mauro Bittu. Uno dei punti di quel piano è il divieto di occupare territorio vergine, impegnare nuovo territorio, e l’obbligo di ridurre le volumetrie, tenere in considerazione il paesaggio come un valore assoluto, i beni identitari storici e culturali». Compaiono le zone agricole. Per la prima volta, nello strumento urbanistico dell’isola compaiono le zone agricole. «Nell’isola madre e nelle isole minori sono state inserite le zone E con la possibilità di utilizzare i terreni dal punto di vista agricolo, con vigneti e coltivazioni varie, di realizzare aziende agricole e agriturismo», spiega Bittu.

Più zone artigianali. Le aree dedicate alle attività artigianali aumentano. «Saranno realizzare in aree di proprietà del Comune o della Regione – aggiunge Bittu –. In questo modo saranno attivati dei piani di lottizzazione di iniziativa pubblica per affittare o vendere lotti a prezzi convenienti».

Cinque hotel. L’offerta alberghiera è destinata a crescere. «Il piano deve individuare cinque strutture in area pregiata dl punto d vista paesaggistico, di cui una sull’isola di Santo Stefano da circa 25 mila metri cubi – aggiunge Bittu. Le altre quattro sono state inserite nella parte nord dell’isola, da Bassa Trinita fino a Stagno Torto».

Edilizia popolare. È stato mantenuto il piano di zona per l’edilizia popolare. Va dal distributore Agip di Moneta e a sinistra della caserma Faravelli «dove è previsto l’intervento di Area, l’ex Iacp che dovrebbe iniziare a costruire 62 alloggi».

Più volumi con la norma ad hoc. «Abbiamo inserito una norma per le zone C – spiega Bittu –. In queste tre zone, che hanno un indice di edificabilità di 0.75 metri cubi per metro quadro, sarà possibile esprimere più del previsto destinando parte della volumetria deve destinare a edilizia residenziale pubblica che può realizzare all’interno del suo lotto».

Forti e fortini, spazzato via il vincolo di massima protezione. «Abbiamo presentato un progetto organico su tutti i beni ex demaniali, che sono soprattutto a Caprera, come Punta Rossa, Poggio Raso, – conclude l’assessore Bittu –. Nel Puc del 2004 le strutture erano inserite in zona H, di massimo vincolo urbanistico. Per queste proponiamo invece una destinazione d’uso diversa, che consenta in futuro di attivare dei programmi di sviluppo e trasformazione».

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