“Sentenza Toremar, un caso che sconcerta”

Il Tirreno di Livorno

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Il sindacato Fit – Cisl chiede alla Regione Toscana la convocazione urgente di un tavolo e garanzie immediate per i lavoratori

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franco_del_giudicePORTOFERRAIO – «Toremar, un caso esemplare che sconcerta e preoccupa. Norme intricate che generano guerre di ricorsi e tempi infiniti della giustizia: così il diritto perde la sua certezza e frena lo sviluppo. Desta sconcerto e preoccupazione la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato le precedenti sentenze del Tar, affidando il servizio di trasporto locale di navigazione con l’arcipelago toscano alla compagnia Toscana Navigazione (dell’Armatore maddalenino Franco Del Giudice in società con la Compagnia Lauro) anziché alla Moby che ormai lo gestiva da tre anni». Lo afferma in una nota la Fit-Cisl toscana.

«Ancora una volta – prosegue la nota – si manifesta una complessità di regole e codici che portano i soggetti imprenditoriali che di volta in volta sono in campo per l’aggiudicazione di una gara ad infiniti ricorsi ai tribunali, che poi arrivano a sentenza definitiva dopo diversi anni. Una situazione che crea incertezza del diritto e che nel nostro caso getta i lavoratori marittimi in una situazione di forte precarietà. In questi ultimi tre anni la società Moby ha ristrutturato la flotta, investito per nuovi standard di sicurezza, regolarizzato e assunto del personale rispetto all’assegnazione iniziale con l’applicazione del Ccnl e il rispetto degli accordi pregressi. Ma ora siamo punto e a capo. Non possiamo andare avanti con una giustizia amministrativa dai tempi biblici, che non permettono programmazione, certezza e investimenti nel Paese; il Governo deve intervenire e semplificare le regole, accelerando le procedure se vuole rilanciare gli investimenti e lo sviluppo».

«Nessuno mette in discussione la sentenza – precisa la Fit-Cisl -, che comunque deve essere approfondita, ma oggi come Fit-Cisl chiediamo che subito si faccia chiarezza da parte della Regione rispetto al personale oggi utilizzato, sia quello a tempo indeterminato (209 marittimi) che quello stagionale (circa 30 marittimi), assicurando nel contempo gli impegni previsti nel contratto di servizio attraverso il mantenimento delle corse con le nostre isole e il blocco delle tariffe. La Regione convochi subito un tavolo con le organizzazioni sindacali della Toscana per fare il punto della situazione e, nell’applicazione della sentenza, garantire il servizio e il futuro del personale che in questo momento si trova in una situazione di estremo disagio ed incertezza sul fronte lavorativo ed economico».

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Sentenza Toremar, gli agenti marittimi sono preoccupati

Asamar si schiera dalla parte della nuova Toremar: “In questi anni si è lavorato bene, cambiare è molto pericoloso”.

«Siamo molto preoccupati per le conseguenze operative che potrebbero derivare dalla sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Toremar».

A sostenerlo è Laura Miele, il presidente di Asamar di Livorno, che ha oltre sessanta associati (agenti marittimi) presenti nei porti di tutta la Toscana.

«La Regione, per prima in Italia, aveva iniziato un processo di privatizzazione nel 2010, predisponendo un bando di gara pubblico ed assegnando poi al gruppo Moby il contratto di servizio – commentano da Asamar – questa sentenza del Consiglio di Stato, emanata dopo oltre tre anni dall’aggiudicazione, e quindi con una tempistica incompatibile con la logica imprenditoriale, potrebbe provocare conseguenze molto gravi nell’ambito dei servizi verso l’utenza, creando incertezze sulla garanzia della continuità territoriale, sino ad oggi sempre assicurata».

Secondo gli agenti marittimi «l’attuale situazione è infatti frutto di anni di serio e impegnativo lavoro i cui esiti positivi si colgono in un dinamico assetto organizzativo ed in importantissimi investimenti effettuati per rilanciare la flotta – dice il presidente Laura Miele – evidenziamo anche che sono state mantenute invariate, sia durante sia dopo la fase della privatizzazione, le articolazioni territoriali presenti in tutta la Toscana, nonché i modelli organizzativi idonei a garantire la gestione in loco delle fasi della bigliettazione e di esercizio della rappresentanza armatoriale e raccomandazione marittima. Inoltre non dobbiamo dimenticare che l’Autorità portuale di Piombino e dell’Elba, dopo l’aggiudicazione del contratto di servizio a Moby ed il pronunciamento del garante dell’Antitrust, emanò un regolamento che garantì l’entrata di altre compagnie di navigazione sulla tratta Piombino-Elba, assicurando così pluralità dei servizi e maggior lavoro per altri armatori, personale marittimo e strutture agenziali».

Qualora venisse meno l’asse Moby – Toremar, anche gli slot di Blu Navy e Corsica Sardinia Ferries tornerebbero in discussione.

«Ribaltare questa situazione potrebbe significare mettere nuovamente tutto in discussione, rischiando di creare serie problematiche sulla qualità e l’offerta dei servizi, nonché sulla tutela occupazionale dei lavoratori di tutte le aziende coinvolte, delle strutture agenziali e del personale marittimo rispetto ad una situazione ormai avviata e consolidata con risultati molto efficienti – aggiunge il presidente di Asamar – Asamar auspica quindi una rapida soluzione delle problematiche che potrebbero derivare dalla sentenza del Consiglio di Stato e, attendendo il pronunciamento della Regione, si augura che non si veda vanificato l’impegno profuso nel corso di tutti questi anni da parte di un importante gruppo armatoriale che ha sempre rispettato e valorizzato ogni professionalità, incluso il ruolo e l’attività degli agenti marittimi».