Tornano pioggia e freddo in Sardegna

lmd_29_genn

Scatta l’allerta Meteo

.

METEO – Con la fine di gennaio tornano le piogge anche sulla Sardegna. La Protezione Civile ha emesso per le prossime ore un avviso di avverse condizioni meteorologiche per una nuova perturbazione in arrivo sull’Italia, che porterà da oggi, giovedì, piogge e temporali sulla Sardegna occidentale oltre che su buona parte del centro sud e nevicate su parte delle regioni settentrionali.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso, dunque, una nuova “Allerta”.

I fenomeni, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per oggi giovedì criticità gialla per rischio idrogeologico localizzato sull’Abruzzo, sull’Umbria meridionale, su gran parte del Lazio e del Molise, sulla Sicilia nord-occidentale, su buona parte della Calabria e su alcuni settori occidentali della Sardegna.

meteo_29_gen

Venerdì potrebbe andare ancora peggio. Le previsioni segnalano come da sabato si formeranno sul nostro mare dei minimi di bassa pressione, accompagnati dall’ingresso di impetuosi e violenti occidentali. Sarà maltempo intenso dalla Sardegna verso il Lazio. I venti fortissimi “potrebbero provocare tempeste di pioggia, intensi nubifragi, mareggiate”.

Dal 29, 30 e 31 gennaio inizierà un’escalation invernale che ci accompagnerà fino alla prima decade di febbraio. L’ingresso di fortissimi venti occidentali e l’arrivo di una perturbazione porteranno nubifragi intensi su Campania e Calabria, piogge diffuse su Toscana, Lazio, Sardegna ed Umbria”. Forte maltempo, insomma, e dopo la pioggia, il freddo: Inizierà gradualmente a far sempre più freddo su tutte le regioni e la neve cadrà copiosa sugli Appennini a partire dai 500/700 metri di quelli centrali fin sopra i 900/1200 metri di quelli meridionali”.

.

.

.