Lo sciopero della Saremar
Scarsa la partecipazione popolare. Inopportuna la presenza degli amministratori locali…
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LA MADDALENA – Per Saremar la strada obbligata è la gara, che sarà espletata entro l’anno. Al bando non potrà partecipare la stessa società, (che non si sa se riuscirà ad evitare il fallimento), in quanto è stata condannata dalla Commissione Europea a restituire gli 11,8 milioni di euro ottenuti dalla Regione di Ugo Cappellacci, …e dal suo ben pensante Solinas, nel 2012 per la costituzione della Flotta Sarda – aiuti di Stato in violazione del principio della libera concorrenza – e sarà cancellata dal registro delle imprese. Impraticabile anche l’ipotesi di costituire una società mista pubblico-privato, caldeggiata dai sindacati, per concorrere al bando.
Lo ha riferito alla commissione Trasporti del Consiglio regionale, l’assessore competente Massimo Deiana, sentito in audizione.
Un danno irreparabile che la politica di centrodestra ha procurato alla Compagnia Saremar. E che quella di centrosinistra, ora, sta comodamente cavalcando.
Ieri a La Maddalena, per i dipendenti della Saremar, è stata la giornata dello sciopero con una imponente manifestazione di protesta dove, forse a causa del maltempo, si è registrata una scarsa partecipazione popolare. In testa al corteo anche il Sindaco Comiti e la sua Amministrazione, dato – questo – che ha però fatto registrare un velato, ma evidente, mal gradimento da parte degli stessi dipendenti Saremar; al corteo hanno partecipato anche altri politici che siedono nei banchi della minoranza consigliare… ma non tutti.
Il corteo è partito dalla Banchina Commerciale per dirigersi sino Piazza Comando, con una sosta davanti al Comando Marina. Al termine del corteo, ritornati nuovamente a Cala Gavetta, i dipendenti Saremar si sono recati presso il salone consiliare del Comune dove hanno aperto un’assemblea per discutere pubblicamente sulla privatizzazione della Compagnia.
In contemporanea, anche a Carloforte, si è svolta una manifestazione per protestare analogamente contro la privatizzazzione della società ma che, in questo caso, ha visto una partecipazione massiccia di tutta la popolazione.
“Siamo soddisfatti per l’adesione al cento per cento dei marittimi e anche da parte dei negozianti che per due ore hanno abbassato le saracinesche – ha sottolineato Nicola Rivano, dell’Ugl Mare che ha partecipato al corteo a Carloforte. Con questa manifestazione chiediamo la certezza dell’occupazione. Da isolano, da persona che vive in questo territorio come tanti altri, chiediamo di poterci muovere liberamente“.
Dello stesso avviso Gregorio Vacca della Cgil. “Vogliamo che una buona parte della Saremar rimanga pubblica – ha evidenziato – che il controllo non passi totalmente ai privati. Abbiamo visto cosa è successo con altre società“.
Nonostante lo sciopero, comunque, sono stati garantiti gli essenziali collegamenti con Portovesme, cinque corse andata e ritorno – e Calasetta con tre corse. Stesse modalità anche nella tratta La Maddalena-Palau e viceversa.
Guardiavecchia.net
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