Sanciu indagato dalla Procura di Firenze
ANSA
Nel mirino tutte le principali Grandi Opere.
Al centro dell’indagine è finito anche il Terminal crociere del porto di Olbia.
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OLBIA – L’inchiesta della Procura culminata col blitz di stamattina dei Ros ha messo in luce l’esistenza di un articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti e imprese esecutrici dei lavori.
Il super-dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, è tra i quattro arrestati dell’inchiesta della Procura di Firenze e del Ros. Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza.
Tra gli indagati ci sono anche due sardi: Fedele Sanciu, ex senatore Pdl ed ex commissario dell’Autorità portuale del nord Sardegna, e Bastiano Deledda, responsabile del procedimento della gara per i lavori nel porto di Olbia.
Al centro dell’indagine è finito anche il Terminal crociere del Porto di Olbia. Questa mattina i militari si sono presentati negli Uffici dell’Isola Bianca dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, dove hanno effettuato una veloce acquisizione documentale. I Ros hanno, infatti, preso il progetto preliminare del Terminal crocieristico, ancora non realizzato, firmato dall’ingegnere Stefano Perotti, ritenuto “figura centrale dell’indagine”, responsabile della società Ingegneria Spm, a cui sarebbero stati affidati incarichi di direzione lavori per la realizzazione di diverse “Grandi Opere”, come la linea ferroviaria A/V Milano-Verona (tratta Brescia-Verona). Il progetto preliminare del Terminal Crocieristico di Olbia porta la data del 2011: a questo, però, non sono seguiti né il progetto definitivo né quello esecutivo.
LE ACCUSE CONTRO INCALZA – Secondo l’accusa sarebbe stato proprio Incalza – definito “potentissimo dirigente” del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all’attuale – il principale artefice del “sistema corruttivo” scoperto dalla procura di Firenze. Sarebbe stato lui, in particolare, in qualità di ‘dominus’ della Struttura tecnica di missione del ministero dei Lavori pubblici, ad organizzare l’illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati. Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell’ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato.
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