Olbia. La Cellula islamica resta in carcere
La Nuova Sardegna
Il tribunale del riesame non ha accolto l’istanza di scarcerazione
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TEMPIO – Il tribunale del riesame non ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Wali Khan, uno dei tre presunti appartenenti alla cellula islamica smantellata ad Olbia il mese scorso.
Assieme a due presunti terroristi, Wali Khan è accusato di strage, associazione a delinquere finalizzata al terrorismo, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sequestro di persona, attentati, omicidio nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura distrettuale di Cagliari con la collaborazione della Digos e della direzione centrale Polizia di prevenzione di Roma che ha portato anche a numerosi arresti nel resto d’Italia.
Secondo l’accusa i tre erano protagonisti di una rete capillare capace di raccogliere una montagna di denari da spedire in Pakistan e Afghanistan e finanziare la Jihad; un’organizzazione stracollaudata per favorire l’ingresso in Italia dei clandestini di serie A, quelli che viaggiano in aereo con le tasche gonfie di contante, tra i seimila e i dodicimila euro, da devolvere alla causa;
la tutela della morale islamica attraverso omicidi feroci seguiti dalla divulgazione di foto a scopo dimostrativo.
Il progetto di attentati anche sul territorio italiano, probabilmente contro il Papa, dopo la strage che ha provocato oltre cento morti al mercato di Peshawar in occasione della visita del Segretario di Stato americano Hillary Clinton; l’ordine di uccidere l’interprete chiamato dalla Polizia a tradurre le intercettazioni.
Una pericolosissima cellula terrorista trasnazionale ha vissuto a Olbia per almeno dieci anni e solo al termine di un’indagine difficilissima è stata sgominata alla fine di aprile quando in Sardegna, ma anche a Bergamo, Macerata, Roma, Frosinone e Foggia, è scattata la maxi operazione.
Il gip Giorgio Altieri, accogliendo la richiesta del pm Danilo Tronci per 18 extra comunitari, aveva detto sì all’arresto di nove pakistani e un afghano. Siddique Muhammad, 37 anni, Imitias e Sultan Wali Khan (40 e 39 anni) sono stati bloccati a Olbia.
Insieme ai tre sardi erano finiti in cella i continentali Niaz Mir, 41 anni, Yahya Khan Ridi, 37 anni (l’unico afghano, rintracciato a Foggia è considerato pericolosissimo), Haq Zaher Ul, 52 anni, l’imam di Brescia Hafiz Muhammad Sulkifal, 43 anni, Zubair Shah, 39 anni, Sher Ghani, 57 anni, Ali Zubair 46 anni.
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