I beni dismessi passeranno ai Comuni

La Nuova Sardegna

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Firmati i protocolli con Nuoro, Gairo e Cardedu. Ieri la volta di Olbia, Alghero e La Maddalena

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CAGLIARI – L’accordo del 2008 parla chiaro: ogni volta che lo Stato dismette un bene, immobiliare o no, deve trasferirlo alla Regione. È questa la priorità ancor prima che l’ex proprietà sia messa sul mercato e venduta ai privati. Anni fa a Cagliari diversi ex beni militari sono così passati da una mano pubblica all’altra, per finire poi al Comuni. Poi il resto della trattativa si è interrotto per un’infinità di motivi e ora potrebbe riprendere dopo la decisione del governo Renzi di tagliare le spese fisse e far cassa.

I primi nuovi protocolli con Nuoro, Gairo, Cardeddu e altri comuni del Cagliaritano sono stati firmati ieri. Ieri la volta di Olbia, Alghero, La Maddalena, Siniscola e Palau.

Non è finita, ha detto l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu: «L’obiettivo è acquisire tutti i beni non più strategici per lo Stato sulle coste e nei centri abitati. Parliamo di caserme e strutture militari, ma anche di edifici dell’amministrazione penitenziaria». I burocrati chiamano questa operazione «federalismo fiscale» e presto potrebbe riguardare il carcere cagliaritano di Buoncammino, chiuso dopo il trasferimento dei detenuti a Uta. La Regione lo vuole per sè per poi girarlo al Comune, che a sua volta potrebbe trasformarlo in un monumentale centro della cultura (grazie a i fondi europei?) oppure metterlo all’asta perché diventi un hotel extra lusso. Chissà cosa accadrà: potrebbe restare anche al Demanio per essere trasformato da carcere nella city cagliaritana degli uffici pubblici. Di certo lo stesso Demanio, come ha confermato il direttore generale Roberto Reggi, è sempre a caccia d’immobili prestigiosi che i Comuni o altri enti vogliono dismettere e vendere. In Sardegna una trentina d’inviti sono stati già trasmessi: il valore minimo della proprietà da alienare non dovrà essere inferiore a un milione di euro e deve essere possibile la trasformazione in struttura turistico-ricettiva o commerciale.

Nell’«operazione vendiamo» sono comprese da tempo le due ex sedi della Banca d’Italia a Nuoro, l’ex palazzo Inail a Cagliari, il palazzo Dessì-Paderi a Oristano e a Guspini la sontuosa sede della direzione delle miniere. «Il Demanio può essere l’intermediario privilegiato con un eventuale investitore», ha detto il direttore Reggi. Che poi si è incontrato col presidente della Regione Francesco Pigliaru per discutere di altre possibili dismissioni.

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