Andrea Rotta: «La politica tra la gente»
Il candidato sindaco di “La Maddalena prima di tutto” parla di lista e programma Rivendica la paternità del rinnovamento, difende il Parco e la Saremar pubblica
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LA MADDALENA – Rivendica la paternità del rinnovamento. Quello vero non di facciata. E lo colora di orgoglio di sinistra, declinato a servizio della comunità. Andrea Rotta, 42 anni, ricercatore universitario, prova a conquistare il cuore degli elettori con “La Maddalena prima di tutto”. Chiede agli isolani il coraggio di scegliere la persona migliore, non la meno peggio.
Qual è il punto di forza della lista e del programma?
Siamo una lista nuova ed esprimiamo il vero rinnovamento. Nella mia squadra ci sono persone che non si sono mai candidate, professionisti che vivono a La Maddalena e per i quali l’isola viene prima di tutto. Che hanno sposato questo progetto non per avere potere, ma per dare un contributo tecnico e politico a questa comunità. Il punto forte del programma è la democrazia partecipata. Abbiamo riportato la politica tra la gente, nei quartieri. Abbiamo condiviso un progetto e creato i presupposti affinchè il sindaco non sia un generale, ma un direttore d’orchestra.
La sua è una lista civica ma con un forte peso dei partiti.
Siamo di centro-sinistra. Una civica con la sponsorizzazione di Pd e Rifondazione. Ci siamo seduti attorno a un tavolo con i partiti e abbiamo condiviso un programma. Per fare politica serve stare nei partiti, ma la si fa dal basso. In queste settimane abbiamo portato a La Maddalena la politica che conta. E porterò il premier Matteo Renzi a inaugurare l’ex arsenale.
Il Pd ha presentato una interrogazione al Senato con cui chiede il commissariamento del Parco. Qual è la vostra posizione?
Ho sempre rivendicato un ruolo chiave per il Parco. Sono convinto che La Maddalena rappresenti la piccola Italia, il fallimento della fabbrica dello Stato. Che ha cercato di porre rimedio istituendo il Parco. Noi abbiamo un territorio da proteggere e in questi anni lo abbiamo difeso molto bene. Ma abbiamo l’ obbligo di valorizzare il territorio. Perché con la tutela si fa anche economica ambientale. Per quanto riguarda l’interrogazione il presidente del Parco dovrà dare risposte al governo. Noi non vogliamo cambiare né la legge istitutiva del Parco né il presidente. A noi interessa un ente che funzioni e non sia calato dall’alto.
Giusto o sbagliato acquistare Budelli per 3 milioni?
Un posto che ha delle regole non deve temere nulla. L’Italia è un paese povero, la Sardegna altrettanto. Se vogliamo spendere soldi pubblici investiamoli in piani di gestione e sviluppo.
Un difetto e un pregio delle liste avversarie.
Credo nella lealtà del prossimo. E credo quindi che quando uno si candida lo faccia per il bene del paese. Il difetto dei miei avversarsi è che non si vogliono confrontare sui temi, sui progetti, ma sulle persone.
La Regione vuole privatizzare Saremar. Siete d’accordo?
Per noi Saremar deve essere salvata. Ma oggi ci sediamo a un tavolo già apparecchiato, in cui non possiamo fare le regole del gioco. Ho spiegato all’ assessore Deiana la mia posizione. Se privatizzazione deve essere, sia sostenibile. Non si crei una stampella zoppa che non garantisce la continuità territoriale. E siano tutelati i dipendenti Saremar alla pari di tutti gli altri marittimi.
La prima cosa che farà se sarà eletto sindaco?
Dirò ai maddalenini che per una volta hanno votato la persona migliore e non la meno peggio. Aprirò il Comune ai cittadini e farò un piano di programmazione e progettazione.
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