S. Teresa. L’Ichnusa speronato da un maxi yacht

La Nuova Sardegna

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Dovrà pagare i danni alla Saremar e le corse saltate

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SANTA TERESA – Il proprietario del maxi yacht battente bandiera portoghese che venerdì 28 agosto ha speronato a Santa Teresa un traghetto della  Saremar diretto in Corsica, causando la cancellazione delle corse dell’indomani tra le due isole, dovrà pagare i danni.

Il diportista, habitué del porto di Longonsardo, dovrà pagare non solo i danni materiali causati dallo squarcio di 70 centimetri aperto nella fiancata della nave, ormeggiata in banchina, ma anche i mancati guadagni delle corse perse per effettuare la riparazione. Alla compagnia di navigazione spetterà anche il rimborso delle spese sostenute per i passeggeri riprotetti sulla Moby Lines, in partenza con l’Ichnusa sabato 29 agosto alle 8 e alle 11.

Una volta che la Capitaneria avrà concluso le indagini sull’incidente e archiviato il caso, spetterà ai periti del mezzo privato e della compagnia di navigazione quantificare il totale dei danni subiti dalla Saremar.

Una cinquantina di automobilisti, fra l’altro, erano stati costretti a rinviare la partenza nel pomeriggio. L’attesa più lunga per alcuni di loro era durata sette ore.

La Capitaneria della Maddalena non ha ancora archiviato il fascicolo relativo allo speronamento del maxi yacht. Le indagini sono ancora in corso. Mirano ad appurare se venerdì sera il conducente del Mangusta, lungo 33 metri, abbia perso il controllo dell’imbarcazione per una improvvisa avaria ai motori, come dichiarato dallo stesso proprietario.

Per ora i militari della locale delegazione di spiaggia della guardia costiera hanno raccolto informazioni, relazioni tecniche, testimonianze e le denunce per l’evento che viene definito straordinario.

La guardia costiera dovrà decidere se archiviare il sinistro come incidente di scarsa rilevanza oppure proseguire con gli accertamenti.

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