Regione. Confermati i consiglieri Zanchetta, Gaia, Congiu e Lampis
La Nuova Sardegna
Il Tar ha deciso di respingere la richiesta di sospensiva presentata da Arbau, Azara e Fenu.
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CAGLIARI – Le porte restano chiuse, almeno a questo giro. Niente ribaltone, l’ennesimo: il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da tre dei quattro consiglieri regionali decaduti e già sostituiti. Efisio Arbau e Michele Azara della Base e Modesto Fenu di Zona Franca– il quarto decaduto è Gavino Sale di Irs – al Tribunale amministrativo regionale chiedevano di mettere in stand by la surroga avvenuta in apertura dell’ultima seduta del consiglio regionale: congelare l’ingresso in aula dei nuovi consiglieri Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia (entrambi Upc), di Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi) e Gianni Lampis (Fratelli d’Italia, il più giovane, indicato dalla Giunta per le elezioni). Niente da fare. Il Tar ha respinto la richiesta non rilevando carattere d’urgenza. Non solo. I giudici hanno evidenziato che l’eventuale accoglimento della richiesta di sospensiva non avrebbe portato alcun vantaggio ai ricorrenti (assistiti dall’avvocato Renato Chiesa) perché la loro carica, annullata dal Consiglio di Stato, non può essere ripristinata dal Tar. Una valutazione che sembra lasciare pochi dubbi anche sulla prossima decisione dei giudici, chiamati il 7 ottobre a discutere l’istanza nel merito.
Stop al balletto. Almeno per altri 20 giorni la composizione del consiglio regionale resta invariata. Ma non sono esclusi nuovi ribaltoni da qui alla fine dell’anno con il verdetto finale emesso dalla Cassazione. E c’è da considerare anche un altro aspetto. A ricorrere contro la decisione del Consiglio di Stato non sono soltanto i consiglieri decaduti dopo un anno e mezzo di legislatura. Alla luce delle motivazioni dei giudici – quozienti non raggiunti, calcolo sbagliato dei resti – altri consiglieri non eletti nel febbraio 2014 hanno deciso di giocare le proprie carte. E c’è Sel che attraverso il segretario regionale Luca Pizzuto e il capogruppo Daniele Cocco ha già messo le mani avanti, accampando diritti su almeno uno dei due seggi assegnati all’Upc.
Le reazioni. Antonio Gaia, neo nominato consigliere regionale, è sicuro del fatto suo. Sinora i giudici gli hanno dato sempre ragione, accogliendo il suo ricorso contro la mancata elezione e respingendo le richieste presentate dagli esclusi. L’esponente dell’Upc sottolinea quanto affermato ieri: «Nel rigettare la misura cautelare il Tar ha detto di non poter modificare quanto deciso dal Consiglio di Stato. Difficilmente il 7 ottobre l’approccio sarà diverso». Nessuna paura di nuovi balletti, dice l’avvocato nuorese. Sui ricorsi annunciati da Sel: «Se una forza politica ritiene che i suoi diritti siano stati lesi è giusto che faccia opposizione. A suo tempo – aggiunge Gaia – invitai Sel a presentare ricorso insieme a noi. Ricevetti una risposta negativa legata a motivazioni di natura politica. Ora forse il tempo è scaduto».
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L’Upc forma il nuovo gruppo
Contatti frenetici, colloqui, faccia a faccia: l’obiettivo è formare subito un nuovo gruppo, possibilmente già per martedì l’Upc conta di avere chiuso il cerchio. Il partito del segretario Antonio Satta, benedetto dai giudici del Consiglio di Stato, vuole affermare la propria forza –intesa come peso politico – all’interno della maggioranza di centrosinistra. Antonio Gaia conferma: «Ora siamo in due, dobbiamo arrivare a 4 attraverso l’ingresso di nuovi colleghi o adesioni tecniche. Siamo fiduciosi di trovare l’accordo entro martedì». A quel punto si aprirà l’altra partita, ancora più importante: l’Upc chiede un posto in giunta, al prossimo rimpasto il partito vuole essere protagonista.
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