Enti locali, scontro sulle Province
Penalizzato il nord della Sardegna – L’Unione dei Comuni al centro della riforma degli Enti Locali
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CAGLIARI – La riforma degli Enti locali agita la maggioranza: manca un accordo definitivo sulla suddivisione dei territori.
Al nord non piace l’idea di una Provincia unica che riunisca Sassari e Gallura: nel centrosinistra sta prendendo forma un fronte del nord ”formato dai consiglieri dei territori, tra cui il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau.
“Centro della legge sono le Unioni dei Comuni che definiranno il punto di caduta della riforma – spiega Pigliaru – Occorre una transizione credibile, ma le Province svaniranno.
“Pensavamo che gli inciampi del centrosinistra sulla riforma degli enti locali fossero frutto della confusione. In realtà il disegno è ben preciso: non abolire le Province, cambiare nome a quelle di Cagliari e Sassari ma lasciando intatti enti che i sardi hanno chiesto di abolire”. Lo dice il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa, commentando gli esiti del vertice di maggioranza sul riordino degli enti nell’Isola.
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L’obiettivo è lo status di aree metropolitane..
La riforma deve concludere l’iter entro il 31 ottobre per evitare alla Regione una mora che si aggira tra i 40 e 50 milioni di euro. Anche dal centrodestra partono gli attacchi: «Tradito il referendum», accusano i Riformatori, «le Province non moriranno».
Siamo dunque agli sgoccioli e la maggioranza di centrosinistra ha pressochè deciso: le circa 30-35 Unioni di Comuni saranno il perno sul quale ruota la riforma degli enti locali in Sardegna. Le quattro Province storiche rimarranno ma svuotate di funzioni (le uniche competenze saranno quelle statali delle strade, scuole e ambiente), con la città metropolitana di Cagliari che coinciderà con il vecchio ente intermedio. Per il nord, invece, si ragiona sulle grandi aree metropolitane omogenee di Sassari e Olbia, dove insistono le porte di accesso dell’Isola in termini di trasporti e investimenti, dando così, per dirla con le parole del governatore Francesco Pigliaru, una “governace adeguata” a quei territori.
E’ quanto emerso nel vertice di maggioranza al quale hanno partecipato, oltre a Pigliaru e all’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, i capigruppo del centrosinistra e il presidente della commissione Riforme Francesco Agus. Si è trattato di fare il punto della situazione e delineare gli emendamenti che stravolgeranno la prima bozza della Giunta per effetto dei provvedimenti legislativi nazionali che si sono susseguiti in questi mesi. La settimana prossima, probabilmente martedì mattina, 22 settembre, prima di ritornare in Aula per affrontare il tema della scuola, la commissione Autonomia avvierà l’esame del testo e degli emendamenti, poi agli inizi di ottobre la discussione per la definitiva approvazione del riordino.
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