Sanità. Arru: non ci saranno tagli

La Nuova Sardegna

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La sanità volta pagina. L’assessore incontra i sindaci del territorio

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arruOLBIA – Sanità, il giorno del ribaltone. Il territorio si ritrova di nuovo unito, pur ribadendo le necessità e le richieste di tutti, e le forti polemiche vengono messe da parte. Almeno per ora.

Alcuni sindaci dell’alta Gallura che volevano allontanarsi da Olbia fanno dietro front e partecipano senza la minima tensione all’incontro tra distretti (tutti presenti, ieri, nella sala riunioni della ex Provincia), riprendono la strada del dialogo e poi incontrano l’assessore Luigi Arru per sapere da lui che cosa ne sarà degli ospedali galluresi in base a quanto stabilito dalla riforma sanitaria.

E qui, Arru, (sorpreso anche lui da un clima così sereno) è stato subito chiaro. «Primo punto: gli atti non sono definitivi ma riformabili. Ovvero: nulla è deciso, c’è la voglia di collaborare e soprattutto c’è l’intenzione di ascoltare la voce di tutti i territori. Non ho finito ancora il giro. Devo andare a Cagliari e Sassari e, solo in quel momento, tireremo le somme. Per ora dico che è tutto in ballo, che non verranno cancellati i piccoli ospedali, compreso quello di Tempio, che verranno considerate le specificità, come quella della Maddalena (per la quale sono previste risorse in più), e che bisogna però capire che la sanità deve voltare pagina. Si deve entrare nella mentalità di un Sistema-Sardegna, si deve pensare a far lavorare meglio gli ospedali e a migliorare i servizi. E, soprattutto, l’obiettivo deve essere uno: ogni cittadino, in qualunque posto viva e anche se non ha un ospedale vicino, deve poter contare su un’assistenza immediata nel momento in cui si sente male, soprattutto se colpito da una patologia grave. Questo vuol dire che si devono potenziare le medicalizzate del 118, che si deve lavorare verso un nuovo modello di emergenza-urgenza contando su specialisti preparati e si devono trasformaregli ospedali in veri e propri centri per acuti».

Parole, queste, ribadite da Arru in tutti gli incontri avuti finora e che ha sottolineato per l’ennesima volta ieri a Olbia nel confronto con i 26 sindaci galluresi. «L’errore è stato alla base – ha ribadito l’assessore regionale della Sanità -: tutti hanno pensato che con questa riforma si volesse tagliare e basta. Sbagliato. Non è così (e se passerà recupereremo anche 250 milioni di euro bloccati a Roma) e lo dirò una volta di più soprattutto a Tempio, dove intendo tornare al più presto per trovare le migliori soluzioni». «Un incontro più dettagliato con l’assessore Arru è necessario – ha subito risposto il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu – anche perché nel nostro territorio, oltre alle tante esigenze e necessità già elencate, c’è anche un carcere di massima sicurezza. E quando il ministero di Grazia e Giustizia ci contattò per chiederci quali e quanti ospedali ci fossero in zona, è stato anche per questi numeri che si è stabilito di costruire la casa circondariale a Nuchis».

L’assessore Arru ha quindi smentito che la Gallura possa essere penalizzata dalla riforma. «Anzi. Aumentano i posti letto, che passano da 350 a 540, si garantiscono i servizi su tutto il territorio e si lavorerà in rete anche con il Mater Olbia». E ancora: «Bisogna mettere da parte il modello ospedalocentrico a cui siamo ancora aggrappati. Dobbiamo smetterla di essere l’ultima regione che ricovera ancora casi lievi per tempi lunghi e fare in modo che i servizi di pronto soccorso non operino al collasso per la valanga di codici bianchi e verdi, quando c’è un territorio FOTO450_PF_ZANCHETTAche può occuparsene. Però, proprio per eliminare dubbi e non dar adito a equivoci, sottolineo che siamo disposti ad ascoltare tutti, che siamo disposti a ragionare cambiando il modo di fare sanità. Se abbiamo ancora una mobilità passiva altissima – ha concluso Arru -, allora vuol dire che qualcosa non va».

«L’importante – ha detto il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta – è che si cambi da Sassari a Cagliari, passando per Nuoro e arrivando in ogni parte della Gallura, compresa La Maddalena. Considerando anche che i servizi che dovranno essere garantiti in questa fetta di Sardegna, sono quelli sui cui devono contare anche i turisti che arrivano d’estate».

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