La Gallura chiede l’autonomia

La Nuova Sardegna

Domani riunione dei 26 sindaci. Preparano la proposta da presentare in Regione

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ANTONIO SATTAzanchettaOLBIA – Chiamiamola nuova provincia, distretto, unione di comuni, ma in ogni caso c’è tanta voglia di Gallura unita. Un unico contenitore in cui mettere dentro l’ente intermedio spazzato via dal referendum. Questa è la linea che guida tutti i sindaci della Gallura. Tutti e 26 si ritroveranno per battere su questo tasto domani pomeriggio. L’idea è partita dai tre consiglieri regionali galluresi e cioè Giuseppe Meloni (Partito democratico), Giuseppe Fasolino (Forza Italia) e Pierfranco Zanchetta (Upc) che hanno sollecitato il sindaco di Padru.

E’ Antonio Satta a mettere insieme i primi cittadini galluresi.

Satta non se lo è fatto ripetere due volte, e forte anche della designazione per acclamazione a presidente della conferenza socio sanitaria gallurese, ha chiamato a raccolta tutti. «Mi sembra un momento importante, importantissimo per la Gallura – dice il sindaco di Padru ed ex parlamentare –. Di fronte al disegno di rivoluzione degli enti locali, dobbiamo far sentire forte la nostra voce».

Così domani pomeriggio, nella sede dell’Asl gallurese a Olbia, i sindaci si riuniranno per preparare le istanze da portare il giorno successivo alla commissione regionale per gli enti locali.

«Non abbiamo sin d’ora molti dubbi – prosegue Antonio Satta –. Intanto direi che l’idea della provincia tirrenica che mette insieme la Gallura, con Nuoro e l’Ogliastra, sia da scartare in partenza. Noi porteremo due istanze: le vecchie province vanno tutte cancellate, senza privilegi per Sassari, Nuoro e Oristano. E, in secondo luogo, vogliamo stare insieme nel nuovo disegno degli enti intermedi che scaturirà dalla riforma degli enti locali».

Fa leva, Antonio Satta, sul fatto che la Sardegna ha il dovere di andare avanti per la sua strada. «Essendo una regione a statuto speciale – ricorda il sindaco di Padru – può decidere autonomamente sugli enti locali, avendo una competenza che scavalca le leggi nazionali. Spero che al momento di completare la riforma i legislatori tengano conto di questo aspetto».

Satta, intanto, critica però la bozza di riforma in diversi aspetti non ultimo quello relativo al disegno delle province. «Abbiamo superato come popolazione i residenti della provincia di Nuoro – osserva – e cosa si decide? Togliere Budoni e San Teodoro dalla Gallura per riportarli con Nuoro. Incredibile! Nessuno si deve dimenticare che sin dal 1991 i consigli comunali di Budoni e San Teodoro avevano deliberato di voler passare con la Gallura. Poi la nostra provincia è nata una dozzina di anni dopo, ma quell’atto politico non può essere cancellato con un colpo di spugna».

Comunque martedì la delegazione sarà a Cagliari. Dovrebbero farne parte con Satta i sindaci di Olbia, Tempio, La Maddalena, San Teodoro, quelli di Budoni e Aglientu o di comuni vicini. In commissione è già presente Giuseppe Meloni, che ne fa parte, mentre comparirà nell’audizione anche Pier Franco Zanchetta in qualità di capo gruppo in consiglio regionale dell’Upc. Persa la provincia che ha vissuto appena per una legislatura e mezzo, a partire dal 2005, la Gallura è pronta dunque a restare unita per portare avanti le proprie rivendicazioni.

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