CRONACA ED EVENTI

Budelli, il magnate Harte non versa i 3 milioni

da La Nuova Sardegna – Serena Lullia

Il finanziere neozelandese ottiene una proroga di 70 giorni in attesa di notizie sul Piano del Parco.

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harte_budelliLA MADDALENA – Prende le distanze dal paradiso, sempre meno convinto che Budelli sia l’isola del suo cuore. Dopo aver lottato contro il Parco per fare suo l’eden rosa, il banchiere Michael Harte ha fatto scadere i 60 giorni concessi dal tribunale per acquistare la perla dell’arcipelago. Entro ieri il ricco filantropo avrebbe dovuto versare i 3 milioni di euro con cui si era aggiudicato all’asta la perla dell’arcipelago. Proprio sul filo di lana ha ottenuto una proroga di 70 giorni. In attesa che la Regione si esprima sul Piano del Parco, lo strumento di pianificazione che prevede delle novità importanti anche su Budelli.

Il piano a Cagliari. Con una votazione a sorpresa il presidente Giuseppe Bonanno, nell’ultima riunione utile, era riuscito a reintrodurre la tutela integraleentry no take per una parte di Budelli. Consentito l’ingresso, ma in modo contingentato. Solo qualche settimana prima il Consiglio direttivo aveva votato per il declassamento della tutela, da integrale come stabilito da un decreto del presidente del Parco nel 2013, a parziale come era stata fin dall’istituzione dell’ente verde. Nell’incontro precedente all’invio del Piano a Cagliari, con un colpo di mano Bonanno aveva messo in votazione l’emendamento che ristabiliva la salvaguardia totale. Un voto avvenuto nel caos.

Delibera corretta a mano. Sul tavolo della Regione il caso Budelli è arrivato con una inusuale delibera corretta a mano. Il documento redatto dagli uffici del Parco disconosce la validità del voto che reintroduce la tutela integrale. Il presidente Bonanno, integra a penna la delibera, sostenendo la legittimità della votazione.

Una lettera che fa la differenza. Ta (tutela integrale) o Tb (tutela parziale). Una lettera che potrebbe fare la differenza sul destino di Budelli. E anche nel cuore di mister Harte. La prima prevede l’ingresso sull’isola contingentato e assistito in accordo con il proprietario. Divieto assoluto di ampliamento degli edifici esistenti. La Tb consente invece interventi conservativi e ampliamenti sulle strutture esistenti.

Il piano Harte. Ed è proprio sui ruderi e gli edifici esistenti sull’isola che si fonda il piano di sviluppo di mister Harte. Il progetto di rilancio del banchiere neozelandese era stato illustrato a Roma nella sede del ministero. La sua proposta è realizzare un Osservatorio della biodiversità da gestire attraverso una Fondazione. Previsti la ristrutturazione e l ‘ampliamento della Casa del custode, proprio a due passi dalla spiaggia rosa destinato a sede della fondazione; la trasformazione del rudere sull’isola di Cavalieri in infopoint; la casa del Brigante come residenza temporanea per artisti e studiosi. Un progetto criticato in modo bipartisan, sia per i contenuti che per il metodo. La decisione di scavalcare il Comune e la Regione non aveva fatto il pieno di consensi.

La guerra per l’Eden. La guerra per l’eden. La proroga chiesta da Harte prima di comprare Budelli fa sorgere dei dubbi sul suo amore dichiarato per l’isola. Dopo aver impedito che il Parco esercitasse il diritto di prelazione, riuscendo a dimostrare in tribunale l’illegittimità di quella operazione, Harte frena su Budelli. Una pausa di riflessione lunga 70 giorni.

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E Mauro Pili presenta un esposto in Procura

foto_piliLA MADDALENA – Il caso Budelli arriva sul tavolo della procura di Tempio. Il deputato di Unidos, Mauro Pili, ha inviato una segnalazione sulle vicende che ruotano intorno all’isola rosa. In particolare dopo la proroga di 70 giorni ottenuta dal banchiere Michael Harte per completare l’acquisto del paradiso maddalenino. Sabato sono scaduti i 60 giorni stabiliti dal tribunale per versare 3 milioni di euro, la cifra con cui Harte si era aggiudicato Budelli nel 2013. «Se fosse confermata questa proroga saremo di fronte a un evidente favore speculativo, illegittimo e deprecabile – attacca Pili – . È fin troppo chiaro che sarebbe funzionale solo ed esclusivamente a un piano speculativo. Con questa proroga si subordina l’acquisto a un valore, quello immobiliare, e non all’aspetto naturalistico tanto dichiarato e sbandierato». A guidare la richiesta di proroga di Harte, l’esigenza di conoscere il giudizio della Regione sul Piano del Parco, lo strumento di pianificazione che contiene anche delle novità per Budelli. Il documento inviato a Cagliari prevede due livelli di tutela per l’isola. Parziale, come votata a metà ottobre dal Consiglio direttivo. Totale, come stabilito durante una contestata successiva votazione.

Sulla proroga Pili annuncia anche una interpellanza urgente al ministro della Giustizia. «È evidente il perché della proroga – aggiunge Pili – . Se la Regione mi fa speculare con volumetrie aggiuntive compro, altrimenti no. Il progetto presentato furtivamente al ministero dell’Ambiente era stata la conferma di un piano edilizio, non certo di un progetto naturalistico ambientale. Le suite ricavate dai vecchi ruderi sono il più evidente obiettivo di questo vergognoso progetto speculativo. Spero solo che la magistratura intervenga».

E anche Luciano Uras, senatore di Sel, va all’attacco. «Dica il ministro dell’Ambiente se intende sacrificare, insieme all’inestimabile valore di Budelli, l’identità paesaggistica e naturalistica della Sardegna agli interessi personali di uno dei tanti magnati della finanza internazionale – afferma –. Mi pare che su questa questione il ministero abbia già fatto troppi pasticci. Il Parlamento aveva stabilito che al Parco spettasse esercitare il diritto di prelazione e per questo aveva assegnato tre milioni di euro. L’ente aveva conseguentemente proceduto. Poi un inspiegabile insieme di incertezze sulla definizione del piano di assetto del Parco ha messo in discussione la proprietà pubblica del bene paesaggistico/culturale. Ora il Piano esiste con una doverosa tutela integrale». Uras non risparmia critiche al ministero. «Mi chiedo perché, piuttosto che impegnare tempo e attenzioni all’acquirente di Budelli – aggiunge –, il ministro non si occupi delle mancate bonifiche nello specchio acqueo dell’ex arsenale, perché non solleciti le competenze del Governo e della Regione per intervenire sul degrado delle strutture ricettive e della struttura portuale realizzate con imponenti finanziamenti pubblici in previsione del G8 del 2009».

Sintetico ma tagliente il commento del sindaco Luca Montella. «Seguo con attenzione questa vicenda – dice – Farò le mie valutazioni se e quando atterreranno le carte in Comune. Carte che, per ora, sono in volo per destinazioni sbagliate».

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