POLITICA

Sanità. Al via l’era ATS

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L’Azienda per la Tutela della Salute

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SASSARI A decorrere dal 1 gennaio 2017, formalmente, in attuazione dell’articolo 1, commi 2 e 3 della predetta legge regionale, “le ASL, con tutto il loro patrimonio mobiliare e immobiliare, i rapporti giuridici in essere, le articolazioni e le strutture, i distretti e i presidi, vengono incorporate nell’ATS, secondo le funzioni affidate all’ATS dall’art. 2 della L.R.17/2016”.

È nata così ufficialmente ieri l’Azienda per la Tutela della Salute che ha incorporato le otto aziende sanitarie locali. Insieme all’Azienda ospedaliera Brotzu, alle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e all’Areus (Azienda regionale per l’emergenza-urgenza), l’Ats completa il nuovo quadro del sistema sanitario sardo.

L’Ats rappresenta una sfida epocale”, ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru a Sassari per la presentazione ufficiale insieme ai vertici i della nuova azienda unica, Fulvio Moirano, Francesco Enrichens, Stefano Lorusso, e agli otto direttori delle aree socio sanitarie locali (Giuseppe Pintor, Pierpaolo Pani, Andrea Marras, Pino Frau, Mariano Meloni, Antonio Onnis, Maddalena Giua, Paolo Tecleme).
“Stiamo ridisegnando il sistema tenendo come riferimento l’interesse delle persone – ha detto Arru – e senza annunci. L’Azienda unica rappresenta principalmente uniformità dell’assistenza, qualità dei servizi ovunque e a parità di costi”. Arru ha ringraziato i commissari che per due anni hanno lavorato “in una situazione difficile, riuscendo a portare a casa risultati importanti. I direttori delle Assl non sono direttori generali – ha precisato – e sono stati scelti dal dg Moirano con una selezione pubblica e trasparente. Non sarà un percorso breve, ma i risultati arriveranno”.

Anche il nuovo Direttore Generale Fulvio Moirano ha sottolineato che occorrono almeno sei mesi per vedere i primi passi: ”L’atto aziendale, quasi una sorta di statuto dell’Ats. Certamente sarà importante per investire sulla formazione e sulle risorse umane, creando aree di coordinamento e confrontandoci attivamente con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei territori”.

Stiamo a vedere, ora, cosa succederà per il nostro Ospedale Paolo Merlo…

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