
Partorienti (neanche) in hotel

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UNA VERGOGNA INAUDITA
da La Nuova Sardegna
Alla gara della Assl nemmeno un’offerta
Il servizio è nato per ospitare le donne della Maddalena
Ora sono accolte nel centro per familiari di malati oncologici
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OLBIA – Nessun hotel della città ospiterà le donne della Maddalena che devono partorire. La gara con cui la Assl cercava alberghi in città per ospitare le future mamme è andata deserta.
Ma il Punto nascite nell’isola resta chiuso.
Temporaneamente le partorienti sono alloggiate nella struttura che ospita i familiari dei malati oncologici.
Nel mese di ottobre dello scorso anno l’allora Asl aveva avviato la gara d’appalto. 21mila gli euro messi a disposizione per finanziare il servizio di accoglienza delle partorienti della Maddalena. Secondo i calcoli, in base al numero di nascite del 2015 il servizio era calcolato per 60 massimo 80 donne. Si richiedevano alberghi almeno a 3 stelle, camera doppia con un accompagnatore, per tre giorni. Ma la gara è andata deserta. Negli uffici di via Bazzoni-Sircana non è arrivata nemmeno una offerta.
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Punto nascite chiuso… (e solo Tuoni)
(Una politica assente e con tanti proclami)
Le nuove regole della sanità hanno imposto la chiusura del Punto nascite dell’ospedale della Maddalena. Troppo pochi i parti seconda Assl e Regione per giustificare il mantenimento del servizio. Meglio il pellegrinaggio delle donne in cinta verso Olbia due o tre giorni prima della data ipotizzata per il parto. Un ulteriore disagio che pesa sui maddalenini, colpevoli di essere nati su un’isola, di essere poco meno di 12mila abitanti e di non fare abbastanza bambini. «Questa comunità è stanca di essere presa in giro – tuona l’assessore alla Sanità Massimiliano Guccini – Per chi non lo avesse capito qui si parla della vita delle persone che vivono su un’isola e che hanno diritto, come tutti gli altri a una assistenza adeguata».
Negli anni l’ospedale Paolo Merlo è stato spogliato di tanti servizi anche di eccellenza. Come la camera iperbarica. La nuova, piazzata due anni fa con un investimento di 680mila euro, è chiusa per le emergenze dal maggio 2016. Mancano anestesisti in grado di farla funzionare. «Nessuno chiede che al Merlo si facciano interventi di cardiochirurgia, ma vogliamo avere la certezza che nel momento del bisogno ci sia un medico in grado di salvarci la vita – conclude l’assessore Guccini – Mancano poi medici nell’ambito dell’emergenza. Per trasferire un paziente grave verso un ospedale più attrezzato si deve attendere il medico da Olbia».
E dopo la manifestazione di novembre il Comune rialza di nuovo la testa contro la Regione. «La riforma della rete ospedaliera sarà all’attenzione del Consiglio Regionale. I maddalenini guidati dal Consiglio comunale saranno sotto il palazzo della Regione per difendere l’ospedale e il diritto alla salute».
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E la gente si domanda:
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Dobbiamo ancora andare avanti a colpi di “Tuoni”?
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Quando è che il Sindaco lancerà “un bel Fulmine”?
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Troppo semplice…
Ma prima di portare i maddalenini sotto il Palazzo della Regione (magari in vela latina), ce la fate a svolgere il vostro ruolo di amministratori facendo sentire le vostre ragioni e la vostra voce?
Altrimenti… se i problemi li deve risolvere principalmente il cittadino, allora Voi perchè state seduti in quelle poltrone?
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