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Il Punto nascite sarà chiuso

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da La Nuova Sardegna

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LA MADDALENA – Ancora una volta la politica è contro il Punto nascita di La Maddalena. I consiglieri regionali galluresi, Giuseppe Meloni, Pierfranco Zanchetta, Giuseppe Fasolino e Giovanni Satta hanno votato a favore dell’emendamento.

Meloni (Pd) e Zanchetta (Upc), tra l’altro, pur essendo nella squadra del presidente Francesco Pigliaru hanno scelto di votare per il proprio territorio contro la loro stessa maggioranza.

Ma non è bastato. L’emendamento non è passato:

  • 47 i presenti;
  • 46 i votanti;
  • 19 i sì;
  • 27 i no;
  • 1 astenuto.

Proposta cestinata.

L’emendamento alla finanziaria lo avevano presentato i Riformatori, ribaltando la prospettiva del punto nascita: Il punto di partenza era la considerazione dell’ospedale di Olbia come hub, un centro di eccellenza in cui convergono i casi complessi dai centri periferici come La Maddalena, gli spoke, nei quali vengono garantiti servizi essenziali come il Punto nascita.

Fondamentale la presenza delle figure professionali, obbligatorie per garantire quella sicurezza che oggi non è garantita e su cui si basa il divieto di partorire sull’isola:

  • Anestesista
  • Ostetrico
  • Pediatria
  • Ginecologo

Figure da assicurare anche con il turn over.

I Riformatori avevano ipotizzato anche il trasferimento temporaneo da altre strutture ospedaliere con numeri di parto in linea con gli standard di sicurezza in modo da garantire, tra l’altro, un servizio 24 ore su 24 di anestesiologica, indipendentemente dal Punto nascite. L’emendamento prevedeva la copertura finanziaria con 1 milione di euro.

Lo stesso assessore Luigi Arru, in un colloquio con alcune mamme, aveva detto che avrebbe valutato questa opzione.

Ma il Consiglio regionale ha detto no all’emendamento. In questo modo anche l’ultima speranza alla quale la comunità isolana si era aggrappata è svanita.

Il Punto nascita resta chiuso.

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Ma i Riformatori «Continuno a combattere»

«È inaccettabile la bocciatura del nostro emendamento Salva Punto nascite». Commenta in questo modo il voto contrario dell’aula Giovanni Pileri, segretario provinciale dei Riformatori. «Il consiglio regionale, o meglio una maggioranza priva di sensibilità umana e politica ha raso al suolo le speranze che erano state riposte nell’emendamento che avevamo presentato alla legge finanziaria – aggiunge –. Avevamo chiesto una briciola di attenzione per un territorio spesso calpestato e sfruttato dallo Stato e dalla Regione. È stata un’occasione persa per dare credibilità a una giunta e in particolare all’assessore alla Sanità che non aveva neppure considerato l’ipotesi della deroga, ma che con l’approvazione dell’emendamento avrebbe potuto, con poche risorse, dare una risposta importante alle mamme maddalenine. Non una scelta dettata da problemi finanziari o legislative ma da demagogia politica e indifferenza. Non bisogna però fermarsi davanti ad una bocciatura, bisogna continuare a combattere».

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