POLITICA

Coprifuoco alle 24 (a giugno l’abolizione) e centri commerciali aperti dal prossimo weekend

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ROMA – Gli italiani tornano in spiaggia nel giorno della riapertura degli stabilimenti e delle piscine all’aperto e i turisti stranieri cominciano ad affacciarsi nuovamente nelle piazze e nelle strade delle città, dopo la circolare del ministro della Salute Roberto Speranza che cancella la quarantena per i cittadini dell’Unione Europea e della Gran Bretagna. In attesa del doppio appuntamento di lunedì – la cabina di regia politica nella quale il governo farà il tagliando alle restrizioni in vigore con il possibile posticipo del coprifuoco a mezzanotte e la riunione dei tecnici dalla quale dovrebbero scaturire i nuovi parametri per definire le fasce di colore delle regioni – riapre un altro pezzo d’Italia.

Una ripartenza che conferma quel principio di gradualità e prudenza nelle scelte dell’esecutivo che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito più volte e che ripeterà nel vertice con i capigruppo di maggioranza di lunedì, nonostante il pressing costante del centrodestra e di buona parte dei presidenti di regione.

I numeri continuano ad essere in miglioramento: l’incidenza settimanale è sotto i 90 casi ogni 100mila abitanti e le 136 vittime di ieri sono il numero più basso dal 22 ottobre, mentre procede a buon ritmo la campagna vaccinale.

Ma per non vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi, è il ragionamento che viene fatto dalle parti di palazzo Chigi, e per non dover procedere a nuove chiusure, è necessario muoversi ancora con cautela.

Domani, Lunedì 17 maggio, dunque, non dovrebbero esserci stravolgimenti rispetto alle ipotesi ampiamente circolate in queste ultime ore: il posticipo del coprifuoco, alle 23 o più probabilmente a mezzanotte, a partire dal 24 di maggio, la data per la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (probabilmente già dal 22 maggio) e quella per la ripartenza del settore dei matrimoni e delle cerimonie (si ipotizza il 15 giugno).

Non è escluso, inoltre, che dal vertice possa arrivare anche l’indicazione per una nuova verifica delle misure a fine mese nel corso della quale valutare la possibile cancellazione del coprifuoco e affrontare il tema dell’utilizzo della mascherina all’aperto durante l’estate.

Il centrodestra continua però ad insistere affinché si anticipi la ripartenza di tutti i settori rispetto a quanto previsto dal decreto, a partire dai bar e dai ristoranti al chiuso. L’Italia ha dati “confortanti che ci permettono di chiedere il ritorno al lavoro, alla libertà e alla vita” dice Matteo Salvini dopo aver riunito ministri, presidenti e sindaci della Lega.

Ma è sempre sul coprifuoco che si concentrano le pressioni più forti, con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia che parla di “giorni contati” per il tutti a casa: “Non funziona per il turismo e mi auguro che si possa dare il messaggio che dai primi di giugno non ci sia più”.

Lunedì non ci sarà solo la cabina di regia politica. E’ previsto un incontro tra regioni, tecnici dell’Istituto superiore di Sanità e ministero in cui dovrebbe arrivare il via libera ai nuovi parametri per l’attribuzione delle fasce, che dovrebbero passare da 21 a 10-12.

Resterà tra gli indicatori del rischio l’Rt calcolato sui casi sintomatici, ma non rappresenterà più un automatismo che fa scattare il cambio di colore, come avvenuto finora: è il compromesso raggiunto tra chi lo voleva cancellare del tutto (le Regioni) e chi, invece, lo ritiene ancora fondamentale per fotografare l’andamento dell’epidemia (ministero della Salute e Iss). A determinare le 4 fasce di colore dovrebbero essere l’incidenza dei casi su 100mila abitanti (con 250 si va in rosso, con 150-250 in arancione, con 50-150 in giallo e con meno di 50 in bianco) e l’Rt ospedaliero. 

Finalmente è stata posta all’attenzione del governo la nostra proposta di rivedere gli indicatori di rischio che sono quelli che ci hanno sempre condannato quando già avevamo numeri in miglioramento. Se il governo avesse accolto prima le mie richieste – ha aggiunto – noi saremo già in zona gialla da almeno due settimane…” – ha detto all’Unione Sarda l’assessore della Sanità della Regione Sardegna Mario Nieddu.

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Grazie ai vaccini crollano i contagi…

Sono più che confortanti i dati che arrivano dal primo report dell’Iss e del ministero della Salute sull’efficacia dei vaccini anti-Covid. Lo studio rivela che nelle persone immunizzate il rischio di infezione da Sars-CoV2, di ricovero e di decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane. A partire dai 35 giorni dall’inizio del ciclo vaccinale si osserva una riduzione dell’80% delle infezioni, del 90% dei ricoveri e del 95% dei decessi.

Intanto circa tre milioni di dosi di vaccino sono in arrivo in Italia per la settimana prossima. Nello specifico si tratta di circa 2,1 milioni di Pfizer, 200mila di Johnson & Johnson, 500mila di AstraZeneca e oltre 100mila di Moderna.

Ma nonostante l’accelerazione della campagna vaccinale, però, ci sono oltre 2 milioni di italiani over 70 che non hanno ancora ricevuto la prima dose. 

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