La Maddalena entra ufficialmente fra i Borghi più belli d’Italia
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LA MADDALENA – Il Comune de La Maddalena è il settimo comune sardo, il primo della Gallura, che entra a far parte della prestigiosa associazione dei Borghi più belli d’Italia. Gli altri sei comuni sardi sono: Castelsardo (certificato nel 2003), Bosa (2007), Carloforte (2010), Atzara (2013), Posada (2015), Sadali (2018).
Lo rende noto l’Assessore Gianvincenzo Belli.
L’associazione, nata nel 2002 in seno all’ANCI, sul modello di altre organizzazioni similari già operanti in Europa, quali ad esempio Les plus beauxvillages de France, riunisce attualmente i 325 borghi più belli d’Italia, al fine di tutelare e valorizzare la bellezza diffusa nel territorio nazionale e non concentrata solo in poche città d’arte come, soprattutto all’estero, si è creduto a lungo.
La procedura per l’accesso all’associazione è particolarmente articolata, rigorosa e molto selettiva, a fronte di oltre mille borghi valutati solo poco più di 300 sono riusciti ad ottenere il riconoscimento. La valutazione avviene attraverso dei criteri oggettivi, quali la qualità urbanistica e quella architettonica ma anche la manifestazione, attraverso fatti concreti, della volontà politica di tutelare e valorizzare il proprio patrimonio ed in particolare gli attrattori culturali, questo si può declinare con la scelta di pedonalizzazione di alcune vie o piazze e con la volontà di un progressivo incremento della pedonalità, con piani del decoro volti a minimizzare gli impatti (predisposizione per interramento di cavi volanti, mascheramento unità estere delle pompe di calore, piano del colore per le facciate, piano dehors con eliminazione degli arredi in plastica, ecc.), cura dell’arredo urbano: illuminazione, panchine, fioriere, dissuasori, ringhiere, insegne pubblicitarie, bacheche, ecc.), nonché qualità e diversificazione dell’offerta ricettiva, di quella culturale, di spettacolo, attività di rete e di internazionalizzazione, servizi turistici di informazione e visite guidate nel borgo, ecc.
La procedura di valutazione è effettuata dal comitato scientifico, composto da esperti di riconosciuta autorevolezza, ed è certificata ISO 9001.
In diverse riunioni del Consiglio direttivo tenutesi a fine ottobre sono stati ufficialmente ammessi nell’associazione 12 nuovi borghi, tra i quali, insieme a La Maddalena, figurano centri turistici assai noti e di particolare fascino, come: Alberobello, Petritoli e Nocera Umbra.
L’ufficializzazione dell’ammissione di La Maddalena è arrivata appena due giorni prima della scadenza per il deposito del progetto a supporto della candidatura della cittadina a capitale italiana della cultura, e così l’associazione dei Borghi più belli d’Italia, che gode di assoluto prestigio a livello nazionale ed internazionale ha potuto formalizzare il supporto, in qualità di partner, alla città di La Maddalena che ha deciso di cimentarsi nella difficile competizione indetta dal Ministero della cultura.
Le attività che svolge l’associazione sono innumerevoli, da eventi che hanno acquisito successo ormai a livello mondiale, come la Notte romantica, diventata una sorta di San Valentino estivo, si tiene infatti nel sabato successivo al solstizio d’estate.
L’associazione è articolata in quattro settori di attività, nei quali operano specifiche società:
- I.T.N. Il Tour operator dei Borghi più belli d’Italia
- ECCEITALIA Il Consorio che riunisce i produttori di eccellenze (artigianali ed enogastronomiche dei borghi
- SER la casa editrice che pubblica la guida e la rivista Borghi magazine
- BAS – Borghi Ambiente e Servizi, che si occupa di progetti d’investimento e projectfinancing per il recupero, la valorizzazione e la messa in produzione di immobili abbandonati ma anche di infrastrutture e servizi pubblici nei borghi.
Vi è poi l’attività sul web, portale, visitatissimo e social, dove l’account Instagram dei Borghi più belli d’Italia è quello con più follower in Europa, fra i siti turistici istituzionali, avendo superato di recente l’agenzia per il turismo della Spagna.
L’associazione dei Borghi più belli d’Italia è un ente pubblico e fa parte della Federazione mondiale del “Most beautiful villages in the world”, della quale fanno parte le omologhe associazioni di Francia, Spagna, Belgio, Germania, Canada, Giappone, Russia, Cina, Libano, ecc,
L’inserimento nell’associazione dei borghi più belli d’Italia porta una immediata ulteriore visibilità e posiziona i borghi che ne fanno parte nel crescente mercato del turismo nei borghi, divenuto ormai il terzo pilastro dell’offerta turistica nazionale, dopo città d’arte e marino balneare, con oltre 30 milioni di presenze nel 2019.
La certificazione di borgo più bello non è da considerare un punto d’arrivo o solo la classica medaglia da appuntare al petto, ma è da considerare un punto di partenza ed impone delle responsabilità nei confronti dell’associazioni e degli altri borghi a migliorarsi sempre più. Ogni due anni infatti ogni borgo rivalutato e l’asticella si alza sempre di più, anche di recente sono stati esclusi borghi che non hanno portato avanti le politiche di valorizzazione per le quali si erano formalmente impegnati.
Questa amministrazione comunale ha manifestato la volontà di puntare con decisione alla cultura ed alla storia, oltre ovviamente alla salvaguardia ed alla valorizzazione dell’immenso patrimonio paesaggistico ed ambientale. E’ anche per questo che è stata fatta una battaglia a livello nazionale per strappare la possibilità di poter avere un settimo borgo in Sardegna, dando una priorità nella valutazione che scavalcasse la lunga lista d’attesa.
Per i borghi il post pandemia apre prospettive nuove ed interessanti, se lo smartworking e la maggiore facilità di distanziamento ha spinto diversi lavoratori e relative famiglie alla contromigrazione città/borghi, ora con diversi interventi normativi in itinere e con le risorse della nuova fase di programmazione europea e soprattutto quelle del PNRR, che ha stanziato un miliardo di euro per i borghi, si apre una fase di investimenti per far crescere sempre più il segmento del turismo culturale in Italia, decongestionando le città d’arte per valorizzare la bellezza diffusa nei borghi di tutta Italia.
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