Don Salvatore Vico ci ha lasciati
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TEMPIO – «Don Salvatore Vico, maddalenino, nipote del Nostro amato Fondatore, all’età di 90 anni ci ha lasciato per il Cielo…»
Lo ha reso noto Madre Feliciana, Superiora Generale Missionarie Figlie di Gesù Crocifisso
Don Salvatore, era da tempo sofferente e nell’ultimo periodo le sue condizioni generali si erano aggravate.
È morto intorno alle 22,45 di venerdì 21 gennaio a Tempio Pausania, sede della sua residenza, circondato dalle amorevoli cure delle suore e del personale della Casa della Letizia, dove da circa 8 anni esercitava il servizio di Cappellano per le suore e per i “ragazzi”.
Don Vico è vissuto sempre all’ombra dello zio, legatissimo alla sorella suor Battistina, missionaria in Africa deceduta lo scorso anno, e protetto dalla Congregazione che è stato il punto di riferimento più sicuro dal giorno dell’Ordinazione Sacerdotale sino alla morte.
A Tempio, don Vico è stato parroco, educatore, apprezzatissimo direttore spirituale, assistente degli Scout e dell’Azione Cattolica nonchè docente all’Euromediterraneo.
Sacerdote fedele, umile e mansueto, sapeva soffrire in silenzio e subire umiliazioni senza mai un moto di vendetta e di cattiveria. Era buono… al punto da pagare in prima persona per l’eccesso di fiducia, accordata non di rado anche a persone che non la meritavano.
Don Vico era un uomo retto e generoso, sapeva impiegare il suo tempo per gli altri, ascoltare e piangere con chi era in difficoltà, amare in silenzio e senza pretese; è stato un esemplare nell’amicizia e nella fedeltà. Un uomo buono che il Signore avrà certamente accolto in Cielo per la sua umiltà vera e discreta.
“Accanto a Padre – ha concluso commossa Madre Feliciana – anche lui ora pregherà per noi e ci benedirà per averlo accolto in gioventù, accompagnato nella maturità, sostenuto e consolato nella vecchiaia e nella malattia.
Riposa fra i Santi Don Vico, e prega per tutte noi, in particolare per le sorelle africane per le quali, in ricordo di tua sorella, avevi sempre una tenerezza speciale. Arrivederci in Cielo.”
(Giovanni Antonelli)
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