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Calano i contagi, ma in Sardegna altri 10 morti: “In gran parte non vaccinati o con ciclo incompleto”

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Costa: Via l’obbligo di mascherine all’aperto non solo in zona bianca, come inizialmente si ventilava, ma in tutta Italia

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CAGLIARI – Il governo è pronto a revocare l’obbligo di mascherine all’aperto a partire dall’11 febbraio, indipendentemente dal colore delle regioni. Ma non solo: si intravede anche la riapertura delle discoteche così come un cambio anche nella capienza degli stadi.

L’intenzione è quella di arrivare alla normalizzazione dopo il picco dei contagi Omicron, corroborati dai contagi, in rapida discesa, anche se ogni giorno i decessi che si registrano in Italia restano sopra quota 300. Le vittime, solitamente, spiegano gli esperti, sono l’ultimo dato a calare nel momento di attenuazione di un’ondata.

E anche in Sardegna – (lo rende noto oggi L’Unione Sarda) –  però c’è preoccupazione per il numero di morti giornalieri causati dal virus. “I morti di oggi sono ricoveri di 40 e anche 60 giorni fa”, spiega il prof. Sergio Marracini, direttore del Presidio ospedaliero unico che raggruppa i tre ospedali Covid di Cagliari. Che aggiunge: “I deceduti sono in gran parte non immunizzati o con ciclo vaccinale incompleto”.

Intanto, la Sardegna attende l’annunciata normalizzazione anche per quanto riguarda il rilancio del turismo.

Tra gli addetti ai lavori c’è ottimismo in vista di Pasqua, con un terzo degli hotel dell’Isola pronti a riaprire e con le prime prenotazioni di viaggiatori, sia italiani che stranieri. Ma gli addetti ai lavori chiedono regole univoche, soprattutto per quel che concerne il super green pass e le norme anti-contagio, altri punti su cui il governo potrebbe intervenire in questi giorni, modificando l’attuale regime di pari passo con le annunciate riaperture.

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