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Autotrasportatori Sardi. Secondo giorno di sciopero. Si attendono le decisioni da Roma

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CAGLIARI – Secondo giorno di protesta per gli autotrasportatori sardi che, in mancanza di risposte, minacciano di proseguire ad oltranza la protesta per il caro del carburante.

Ieri nelle tante manifestazioni organizzate non si sono registrati grossi disagi, nonostante le grandi colonne di Tir che da hanno rallentato il traffico della 131.

Gli autotrasportatori segnalano una situazione insostenibile, con perdite economiche enormi. “Se il prezzo del gasolio sale del 25/30% siamo già sotto – hanno spiegato all’Ansa -. Ora siamo al 55% di aumento e per noi è impossibile andare avanti. Perdiamo 2mila euro al mese”. Se a gennaio dell’anno scorso 300 litri di gasolio costavano 410 euro, a gennaio di quest’anno sono passati a 525 euro, fino a quando a marzo si è arrivati a 670 euro.

Gli occhi sono puntati sull’incontro in programma oggi a Roma tra la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Teresa Bellanova e le organizzazioni di categoria. 

Nel frattempo, il premier Draghi, insieme al Ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani, ha presentato a Bruxelles un programma di aiuti alle famiglie e alle imprese, che stabilisca un tetto massimo per il gas in tutta l’Unione europea. Inoltre, tra i punti in corso di valutazione c’è anche il taglio delle accise su benzina e diesel per avere un risparmio immediato del 10 per cento.

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