Scoperto a Buddusò un potenziale giacimento di terre rare
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RASSEGNA STAMPA
REDAZIONE – (TGCOM24) – L’Università di Ferrara ha trovato nella cava di marmo di Buddusò, in provincia di Sassari, uno dei più importanti potenziali giacimenti di materie prime critiche in Europa.
La scoperta potrebbe consentire all’Italia e all’Ue di fare passi avanti nella transazione ecologica e digitale, la cui attuazione dipende proprio dal ruolo cruciale di questi metalli. Il ritrovamento è avvenuto all’interno della cornice del Regs “Recycling of granits scraps II”, progetto europeo che affronta i problemi ambientali relativi all’estrazione del granito.
“I graniti di Buddusò – spiega il Dr. Aquilano – sono composti per l’80-85% di quarzo e feldspati, materie utilizzate per il comparto ceramico e del vetro. Contengono anche elevate percentuali (fino al 15%) di allanite , un minerale magmatico che si caratterizza per essere ricco di terre rare, (Lantanio, Cerio, Praseodimio, Samario e Neodimio). Quelle citate fanno parte dei 17 elementi chimici più ambiti e ricercati nel mondo, le loro proprietà magnetiche sono fondamentali in campo industriale e nel mercato elettronico, il cui sviluppo è indissolubilmente legato a essi. “Questi graniti si distinguono da altri per concentrazioni utili di Germanio e Gallio , elementi importanti per la produzione di componenti green come ad esempio pannelli solari “.
Le terre rare sono molto ambite dalle grandi potenze mondiali, attualmente è la Cina è l’esportatore importante al mondo, con una produzione annua di circa 130mila tonnellate (dati del 2019) e detenendo circa il 37% delle riserve mondiali.
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