Il Caso. “Situazione drammatica e difficile ripopolazione del Riccio di Mare in Sardegna”
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RASSEGNA STAMPA
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REGIONE – Di far ripartire la raccolta dei ricci, bloccata per tre anni, non se ne parla. Ma verranno cambiati i sistemi per la distribuzione dei ristori tra i lavoratori del settore rimasti a terra.
È quanto scrive oggi il quotidiano L’Unione Sarda, dopo la seduta della commissione Attività produttive del consiglio regionale, che ieri ha affrontato il tema della vertenza dei ricciai e del bando che li coinvolge.
(alla Memoria…)
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Nel parlamentino sono stati sentiti anche vertici e tecnici di Agris. Tra loro anche Nicola Fois, che nell’agenzia è responsabile del servizio di ricerca ittico: “Il monitoraggio scientifico è stato chiaro: la situazione del nostro mare è drammatica”, ha detto, “la popolazione dei ricci si è drasticamente ridotta e, in alcuni punti (Alghero, Golfo di Cagliari e alcune zone dell’oristanese), difficilmente ci sarà una ripresa. Tutti i soggetti interessati al monitoraggio hanno ritenuto opportuno procedere a un blocco dei prelievi”. Blocco necessario quindi, per Agris, da confermare senza se e senza ma.
Poco convinto della bontà della decisione Gesuino Banchero, ascoltato in rappresentanza dei pescatori professionisti, che stando all’attuale bando riceveranno circa 6000 euro per il lavoro mancato, ma dovranno essere impegnati in attività di monitoraggio delle condizioni del mare in accordo con la Regione e Agris.
“Tolte le spese per carburante, fideiussioni e assicurazione obbligatoria ci resteranno circa 3.000 euro”, ha spiegato, “a questo punto è meglio strappare la licenza e chiedere il reddito di cittadinanza”.
Stessa considerazione da parte di Giacomo Bilancetta (Gies Oristano): “I ristori previsti sono inadeguati”, ha affermato, “il nostro reddito annuale dipende da questa attività. Abbiamo diritto ad un giusto indennizzo”.
Secondo i pescatori andrebbe rivista anche la decisione di fermare i prelievi dei ricci per tre anni: “Chi ha detto che con il fermo i mari si ripopoleranno?”, è la domanda di Banchero, “il blocco favorisce i pescatori abusivi e alimenta il mercato illegale. Meglio pensare a un altro tipo di regolamentazione, accorciando il periodo di pesca e prevedendo quattro giorni di attività alla settimana anziché sette”.
I consiglieri regionali presenti, con l’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia, hanno assicurato che la norma sui ristori verrà cambiata.
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