USA: «Il missile in Polonia potrebbe essere ucraino, improbabile lo abbia lanciato la Russia»

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RASSEGNA STAMPA – ULTIMA ORA

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REDAZIONE – Il mondo ha tremato per qualche ora, ma in attesa che un’indagine approfondita chiarisca l’origine del missile, è per il momento scongiurata l’attivazione dell’articolo 5 della Nato che porterebbe inevitabilmente ad una drammatica estensione del conflitto.

Joe Biden, dopo l’incontro d’emergenza a Bali con gli alleati, ha detto che è «improbabile» che il missile caduto in Polonia – che ha peraltro causato 2 morti – sia partito dalla Russia: «Questo – ha precisato – è dovuto all’analisi della traiettoria ma non voglio dire che si sia già completata una vera indagine sull’accaduto». Il Presidente Usa ai leader del G7 ha detto che secondo alcune indicazioni a colpire la Polonia orientale potrebbe essere stato un missile antiaereo proveniente dall’Ucraina, per la precisione un missile del sistema S-300.

Massima prudenza – dunque – della Nato e degli Stati Uniti d’America sul razzo che ha colpito ieri un villaggio nella Polonia orientale uccidendo due persone.

Anche Erdogan invoca prudenza: «Non dobbiamo insistere sul fatto che il missile sia stato lanciato dalla Russia, sarebbe una provocazione», ha detto a Bali, ricordando le parola di Mosca che dice di «non avere nulla a che fare», ed evocando la possibilità di un «errore tecnico. Dobbiamo portare il prima possibile Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, la pace può arrivare solo dal dialogo, ci stiamo impegnando per questo, appena torno sarò al telefono con Putin», ha poi aggiunto Erdogan.

Si attendo ora i risultati delle analisi in corso da parte della NATO.

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Gli Usa: “Difenderemo ogni centimetro della Nato“.

L’ipotesi dei media polacchi: “Si tratta di resti di un missile russo fatto esplodere dagli ucraini“.

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La Russia, da parte sua, respinge ogni accusa: “Non è stato lanciato alcun missile vicino al confine ucraino-polacco, è una provocazione mirata a provocare un’escalation“.

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Lanciando una guerra ibrida contro la Russia, l’Occidente si avvicina alla guerra mondiale“. Lo ha scritto l’ex Presidente russo e vice Presidente del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev in un tweet, esprimendosi sui missili finiti in una fattoria in Polonia. Gli ucraini, scrive Medvedev, considerano l’episodio “un attacco missilistico“.

Le accuse all’Occidente, al pari dei riferimenti alla Terza Guerra Mondiale, sono una costante nei messaggi che Medvedev affida ai social. “I paesi occidentali stanno spingendo il mondo a una guerra globale. E solo la vittoria completa e definitiva della Russia è una garanzia contro il conflitto mondiale“, scriveva Medvedev all’inizio di novembre. Ad ottobre, invece, affermava che la fornitura a Kiev di lanciamissili multipli (Mlrs) dotati di munizioni a lungo raggio sarebbe diventata “la strada più veloce per una escalation del conflitto in Ucraina verso l’irreversibile conseguenza di una guerra mondiale”.

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