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Agcom multa il Comune di Arzachena: “Troppi ritardi per la fibra ottica”

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RASSEGNA STAMPA

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REDAZIONE – Quella fibra ottica non deve passare. E non importa se, così facendo, si danneggiano cittadini, aziende, l’intero territorio e l’economia tutta. È questo l’ostruzionismo che alcuni Comuni e condomini fanno all’arrivo della banda ultra larga; ma ora, finalmente, è un atteggiamento che si paga: è arrivata la prima sanzione a un Comune che per oltre un anno ha impedito agli operatori l’arrivo della fibra ottica. È una sanzione di 15mila euro ad Arzachena (Sassari), nel cuore della super turistica Costa Smeralda.

Lo scrive il quotidiano Nazionale “La Repubblica”.

L’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) l’ha decisa a settembre e poi pubblicata a novembre. Altri casi simili sono affrontati in questo periodo dall’Autorità, perché l’ostruzionismo alla fibra ottica è una storia diffusa. E una delle cause dei ritardi dell’Italia sulla copertura fibra nelle case (siamo agli ultimi posti in Europa secondo la Commissione europea). Idem per gli attuali tre anni di ritardo del piano banda ultralarga governativo che, secondo i capitolati di gara, sarebbe dovuto completarsi nel 2020 con una copertura totale delle famiglie italiane.

La buona notizia, come dimostra questa prima sanzione, è che ora entrano in gioco strumenti efficaci per costringere amministrazioni e condomini a rispettare le norme, che vietano questi ostruzionismi alla cablatura di rete, considerata dal legislatore un pilastro strategico per la crescita economica dell’Itala.

A quanto si legge nella delibera Agcom, Arzachena si stava riservando di valutare se “concedere” il passaggio della fibra sotto le strade, probabilmente – a quanto si apprende – per cercare di strappare un guadagno maggiore. Un rimpallo durato per oltre un anno, finito solo quando Agcom ha comunicato al Comune l’avvio del procedimento sanzionatorio. A quel punto il Comune, in pochi giorni, si è affrettato ad autorizzare il passaggio, ma era troppo tardi per evitare la sanzione.

Se tutti facessero come Arzachena, ci sarebbe un ritardo di un anno – solo per questo motivo – nello sviluppo tecnologico di base dell’Italia. A dar retta a Open Fiber e all’associazione operatori AssTel è ancora un atteggiamento molto diffuso, nonostante un decennio di normativa che lo vieti.

In passato gli operatori erano costretti a rivolgersi alla giustizia amministrativa per difendere le proprie ragioni. Il nuovo strumento della procedura di conciliazione Agcom è più agile ed economico e, come si vede, sta cominciando a dare i primi frutti.

A quanto risulta, una simile procedura è in corso per i Comuni di Torino (ma è già quasi risolta in modo pacifico) e Napoli (che si sta opponendo al passaggio della rete in metropolitana). La stessa procedura è agibile nei confronti dei condomini. Come nel caso di un grosso residence sardo che stava impedendo il passaggio a un operatore asserendo di aver fatto un accordo in esclusiva (illegale, per motivi antitrust) con un altro.

Da fine 2021 è in vigore il regolamento Agcom con linee guida sul passaggio della fibra nei condomini. Si stabiliscono modalità precise e, per i condomini, obblighi di passaggio e il diritto a un lavoro che sia il meno invasivo possibile. Come evidenzia un’analisi di Ict Consulting, ci sono ancora punti aperti e un’invitabile perdita di tempo per gli operatori nel dover gestire la controversia con amministratori di condominio non sempre reperibili con facilità.

Nei confronti dei Comuni, inoltre, il potere dissuasorio delle sanzioni sarebbe maggiore se ne seguisse una procedura per danno erariale a carico dei dirigenti che hanno violato le norme. Tuttavia, la strada sembra ora segnata perché il diritto a internet veloce sia difeso, in pratica e non solo in teoria, dai paletti di una burocrazia ostile e nociva per gli interessi comuni.

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