Caso Cospito. Gli anarchici annunciano un attentato a Bologna. Cresce la tensione
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Rassegna Stampa
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Torna l’incubo Terrorismo…
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REDAZIONE – “Per i fatti relativi a Cospito, a Bologna ci sarà un grave attentato“. È il contenuto di una telefonata anonima ricevuta martedì mattina dalla portineria dalla sede del Resto del Carlino.
Lo scrive la stessa testata bolognese, parlando di una “voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese“. La chiamata sarebbe rimbalzata – scrive il quotidiano – da un numero interno, forse quello del vecchio centralino, ed è stata presa alle 08.05 durando nemmeno un minuto. È stata immediatamente avvisata la Digos.
Mercoledì scorso, il quotidiano bolognese ha ricevuto anche una lettera contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto e, in generale, contro la politica del governo sull’Ucraina. “In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti“, è scritto nella missiva.
L’allarme di possibili azioni di anarchici ha portato anche il Festival di Sanremo a blindarsi e a rafforzare la sicurezza.
Il sindaco di Bologna Matteo Lepore: “Ci affidiamo alle forze dell’ordine… Non mi sono fatto alcuna idea sulle minacce, ci affidiamo al lavoro delle forze dell’ordine e delle istituzioni”.
Con la vicenda di Alfredo Cospito, il Ministro Tajani ha detto: “c’è una minaccia anarchica, e l’ultima viene da Caracas, dove il console ci ha riferito che un ex deputato di Maduro sta invitando a manifestare di fronte alle nostre sedi diplomatiche per sostenere Cospito ‘amico della causa’“.
Una frase a sostegno di Cospito è stata scritta da attivisti anarchici sul Ponte della Costituzione a Venezia. L’atto vandalico ha interessato le vetrate corrimano del quarto ponte sul Canal Grande.
Nel frattempo, anche la Polizia Postale alza il livello di attenzione per i contenuti sul web.
L’avvocato di Cospito ha riferito che il suo assistito respira bene, e intende andare avanti con lo sciopero della fame anche se ci saranno conseguenze irreparabili. Nel frattempo la Cassazione ha anticipato al 24 febbraio l’udienza sull’istanza presentata dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato dal Tribunale di Sorveglianza di Roma.
Parere contrario al ministero della Giustizia da parte del procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo: secondo fonti qualificate riportate dalla stampa, il documento conterrebbe dei riferimenti alla necessità di monitorare costantemente le condizioni di salute del detenuto.
Anche la direzione Distrettuale Antimafia di Torino ha inoltrato al ministero della Giustizia il parere sul 41 bis per l’anarchico, disposto dal ministero il 4 maggio 2022, quando era ministro Marta Cartabia. Il parere della Dda subalpina arriva a seguito dell’istanza presentata dal difensore. Il 41 bis fu deciso dopo un’istruttoria in cui, fra l’altro, erano state acquisite due annotazioni della Dda del 10 dicembre 2020 e del 4 aprile 2022. Il 30 gennaio al Palazzo di Giustizia di Torino il caso Cospito era stato discusso in un vertice tra il procuratore capo Anna Maria Loreto, un procuratore aggiunto dei pool antiterrorismo e un magistrato della direzione nazionale antimafia.
Infine, una annotazione della Digos, (2 dic 2020) – presente nel decreto con cui la Cartabia dispose il 41 bis, evidenzia di “numerosi messaggi che durante lo stato di detenzione Cospito ha inviato a destinatari siti all’esterno del sistema carcerario e poi pubblicati e diffusi su siti o riviste online“. In particolare si citava una sorta di lunga intervista in tre parti, comparsa su una pubblicazione di settore chiamata Vetriolo, dove l’anarchico “rivendica l’azione diretta quale prassi che, precedendo la teoria, implica uno scontro armi in pugno con il sistema, si critica in modo deciso il rifiuto di colpire le persone da parte di un certo insurrezionalismo anarchico e anche l’atteggiamento di coloro che si affidano esclusivamente al sabotaggio e all’azione distruttiva“.
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