CRONACA ED EVENTI

Naufragio migranti Crotone. La Procura apre una inchiesta sulla macchina dei soccorsi

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REDAZIONE – Ieri sera, nella trasmissione “5 minuti” condotta da Bruno Vespa, – il capo della Comunicazione della Guardia costiera, il comandante Cosimo Nicastro, ha rotto il silenzio e ha detto: “È stata una tragedia non prevedibile alla luce delle informazioni che pervenivano. Gli elementi di cui eravamo a conoscenza noi e la Guardia di Finanza non facevano presupporre che ci fosse una situazione di pericolo per gli occupanti…(Vedi).

Nel frattempo, la Procura di Crotone, guidata dal Dott. Capoccia, sta cercando ci capire se quella notte, tra sabato 25 e domenica mattina del 26 febbraio quando l’imbarcazione con a bordo almeno 180 migranti è naufragata, ci siano state delle omissioni di soccorso e ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti. E per ora non c’è ancora una ipotesi di reato.

Ma i Carabinieri delegati alle indagini stanno raccogliendo tutte le informazioni utili alle indagini, raccogliendo del materiale sul ‘buco’ di almeno sei ore, tra le 22.30 di sabato 25 febbraio, quando l’aereo di Frontex ha emesso il dispaccio con cui segnalava la presenza di una imbarcazione nello Ionio.

Ieri, il Comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, Vittorio Aloi, parlando con i giornalisti che gli chiedevano se sono stati sentiti dalla Procura crotonese, ha detto: “Saremo sentiti e ci farà piacere chiarire, chiariremo a chi dovere quando ce lo chiederanno“. E alla domanda sul perché non abbiano agito nonostante la segnalazione della sera prima, il sabato 25 febbraio, di una imbarcazione ‘distress’, cioè in pericolo, nello Ionio, replica: “Non mi risulta che si trattasse di una segnalazione di distress, sapete che le operazioni le conduce la Guardia di finanza finché non diventano comunicazione di Sar (di salvataggio ndr). Io non ho ricevuto alcuna segnalazione“.

Sul rimpallo di responsabilità, il capitano di vascello Aloi dice: “Non posso dire nulla, la Guardia costiera ha fatto un comunicato stampa (Vedi) – e c’è scritto tutto e bene e lo capiamo tutti. C’è una inchiesta della Procura che non riguarda noi. Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione atti alla mano, brogliacci etc, noi riferiremo“. E poi ricorda che quel giorno “c’era mare forza 4. Le motovedette avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8“.

Ma le domande che si pongono in tanti, rimango ancora inevase:

  • E’ stato un tragico evento dovuto alla mancanza di una richiesta di soccorso?
  • un tragico errore di valutazione?
  • un intervento ipotizzato troppo tardi?

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