A La Maddalena, la raccolta differenziata non ha ancora dato i suoi risultati sperati da tutti

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REDAZIONE – Si legge – sulla Stampa locale di oggi, una nota del Comune di La Maddalena in risposta ai consiglieri comunali di minoranza – (Gulino e Mureddu) Vedi – che nei giorni scorsi hanno lamentato il malfunzionamento del servizio di Nettezza Urbana a La Maddalena: “la fotografia dell’Istat risponde il Comune riguardo al fatto che lo scenario di guerra – (conflitto Russia-Ucraina) – abbia avuto ripercussioni sull’andamento del nostro Paese, lo abbiamo avvertito tuttie non poteva essere esonerata neanche la società in house Maddalena Ambiente soprattutto per il forte rincaro del gasolio”.

E quindi siamo in Guerra! – Grossi problemi anche per il nostro servizio di Nettezza Urbana.

(Non siamo in guerra, però, per altre spese…)

Secondo le statistiche di riferimento, rese pubbliche dalle Autorità competenti, il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, in moltissimi Comuni d’Italia, a prescindere dalla guerra, ha invece raggiunto risultati molto soddisfacenti per le comunità, e che ha inoltre permesso – soprattutto (indicativamente), una riduzione della Tari a partire almeno del 10% per le utenze domestiche e del 15% per le altre.

La diminuzione della tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si determina, perciò, dalla buona riuscita del servizio differenziato che ogni Comune riesce ad attuare.

Sulla ipotetica riduzione media della Tari – tra il 10% e il 15% – bisogna tener presente anche l’implementazione degli altri servizi di pulizia – (Es. pulizia sulle spiagge 7 giorni su 7, la rimozione della posidonia, il piano di diserbo su tutto il territorio e l’implementazione dei cestini e degli altri strumenti per la gestione del servizio… compresa la lotta agli abbandoni indiscriminati sul territorio, che a La Maddalena purtroppo determina un grande problema).

Con la nuova gestione del servizio di raccolta porta a porta, attuato dalla Società in houseMaddalena Ambiente srl” – (a cui peraltro sono stati demandati anche tanti altri compiti), così come annunciato anche dalla politica precedente…

…il nuovo servizio avrebbe già dovuto generare – sostanzialmente – una aspettata diminuzione della TARI, così come sta avvenendo in molti altri comuni di Italia… anche loro in guerra.

Altresì, c’è da evidenziare che la nostra Società in House, ad onor del vero, si è sempre distinta per il suo nuovo eccellente servizio svolto, rispetto alla gestione privata precedente. Ma che da qualche tempo a questa parte, a quanto pare, va anche registrata qualcosa che non sta funzionando come prima.

In termini semplici, dalla costituzione di Maddalena Ambiente ad oggi, non si conosce ancora, (perlomeno pubblicamente), il reale risultato ottenuto nel tempo sulla raccolta differenziata del nostro Comunea cui la maggior parte dei cittadini si sta adoperando e che, secondo le statistiche nazionali, in questo frattempo, avrebbe già dovuto determinare almeno il 40% in meno dei costi a carico degli stessi cittadini, rispetto alla precedente raccolta ordinaria e relativo smaltimento disorganizzato.

Con questo nuovo sistema – (quindi), la diminuzione della TARI si sarebbe dovuta già determinare – pacificamente – rispetto all’aumento della percentuale avviata al recupero del prodotto selezionato da smaltire. Escludendo la guerra in atto.

Da allora ad oggi, invece, e da circa due anni a questa parte – si è registrato un modico aumento della Tassa stessa. Quindi: Un effetto contrario.

Per l’appunto, si ricorda inoltre che secondo il Ministero delle Finanze, (MEF), le riduzioni obbligatorie previste dalla legge sono:

  • riduzioni della quota variabile proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, disciplinate dal comune con proprio regolamento – [art. 1, comma 649, secondo periodo, della legge n. 147 del 2013];
  • riduzione per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti/effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento/interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente: la TARI è dovuta nella misura massima del 20% – [art. 1, comma 656, della legge n. 147 del 2013];
  • riduzione per le zone in cui non è effettuata la raccolta: la TARI è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal comune che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita [art. 1, comma 657, della legge n. 147 del 2013].

Ogni comune, poi, ha facoltà di introdurre con proprio regolamento:

  • esenzioni e riduzioni in favore delle specifiche fattispecie individuate dalla legge, che, in quanto connesse a una minore attitudine a produrre rifiuti danno luogo ad un minor gettito da inserire tra i costi del piano finanziario [art. 1, comma 659, della legge n. 147 del 2013]; tali fattispecie sono:
    1. abitazioni con unico occupante;
    2. abitazioni e locali per uso stagionale;
    3. abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
    4. fabbricati rurali ad uso abitativo;
    5. attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico), commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti.
  • esenzioni e riduzioni in favore delle ulteriori fattispecie ritenute dall’ente locale meritevoli di tutela, a prescindere da una minore produttività di rifiuti delle utenze; in tali ipotesi, il comune deve finanziare la misura facendo ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del comune e diverse, quindi, dai proventi del tributo – [art. 1, comma 660, della legge n. 147 del 2013].

(Alberto Tinteri – cittadino)

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