Afghanistan, la nuova legge. Dal divieto della voce delle donne alla musica (incredibile)

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REDAZIONE – (Dal quotidiano Domani:) – I leader talebani in Afghanistan hanno emanato una nuova serie di leggi che regolano la moralità dei cittadini e che vietano, tra le altre cose, alle donne di far sentire la propria voce in pubblico, e agli uomini di radersi la barba o accorciarla a meno di una certa misura. Viene anche impedito a chiunque di suonare o ascoltare musica.

Le leggi, esposte in un documento di 114 pagine visionato dall’Associated Press, raccolgono nuovi divieti, ma anche norme già esistenti e generalmente note nel paese. L’obbligo per le donne di indossare il burqa, ad esempio, era già in vigore dal maggio 2022.

La novità è che adesso tutti questi divieti sono stati codificati in un’unica legge, costituendo la prima dichiarazione formale delle leggi sul vizio e la virtù in Afghanistan dopo la presa del potere dell’organizzazione politica e militare afghana, nel 2021.

Le nuove leggi introdotte, composte da 35 articoli, sono basate su un decreto emesso nel 2022 dal leader spirituale supremo del regime talebano, Hibatullah Akhundzada, e sono state pubblicate dal ministero della Propagazione della virtù e della Prevenzione del vizio.

«Secondo questa legge, il ministero è tenuto a promuovere il bene e proibire il male in conformità con la Sharia islamica», ha affermato il ministero della Giustizia in una nota.

In seguito al ritiro delle forze straniere di tre anni fa, i talebani hanno infatti costituito l’istituzione ministeriale per controllare ogni aspetto della vita sociale e privata dei cittadini in Afghanistan secondo un’applicazione ultra-rigorosa della Sharia islamica, creando un «clima di paura e intimidazione», secondo le Nazioni Unite.

Negli ultimi tre anni, i funzionari del ministero hanno arrestato più di 13mila persone per «atti immorali», ha affermato un portavoce del ministero. Le sanzioni variano da avvertimenti verbali a multe, per poi finire agli arresti: circa la metà delle detenzioni durano circa 24 ore. In caso di recidiva, invece, le accuse vengono giudicate dai tribunali.

«Vi assicuriamo che questa legge islamica sarà di grande aiuto nella promozione della virtù e nell’eliminazione del vizio», ha detto il portavoce del ministero, Maulvi Abdul Ghafar Farooq.

Le leggi sulle donne

Tra le nuove misure, alcune riguardano specificatamente le donne. L’articolo 13 della legge stabilisce, infatti, che le donne e le ragazze devono coprire il proprio corpo in pubblico in ogni momento e che è essenziale mantenere nascosto anche il viso per evitare di attirare o essere causa di tentazione. Gli abiti indossati non devono essere trasparenti, attillati o corti.

Le donne, in particolare, sono tenute a coprirsi di fronte a uomini e donne non musulmani per prevenire la corruzione morale. Con i non musulmani, peraltro, è vietato stringere rapporti di amicizia, sia per gli uomini sia per le donne.

La voce di una donna è considerata privata, quindi non dovrebbe essere ascoltata in pubblico mentre canta, recita o legge ad alta voce, secondo la norma. È poi vietato per le donne guardare uomini a cui non sono legate da parentela di sangue o matrimonio, e lo stesso vale per gli uomini.

Le leggi prevedono anche che i conducenti di veicoli non debbano trasportare donne senza la presenza di un tutore maschio. I conducenti di veicoli, poi, sono soggetti a ulteriori restrizioni: per loro è vietato ascoltare musica e fare uso di droghe.

Non solo quello femminile, ma anche l’abbigliamento maschile è soggetto a regolamenti specifici. Gli uomini, infatti, non possono indossare pantaloni che arrivano sopra al ginocchio e devono mantenere la barba curata.

Per quanto riguarda i media, l’articolo 17 proibisce la pubblicazione di immagini di esseri viventi e di «contenuti contrari alla Sharia e alla religione», che «umiliano i musulmani». Altri divieti includono l’adulterio, l’omosessualità, il gioco d’azzardo, i combattimenti tra animali.

Le reazioni internazionali

Le leggi sulla moralità costituiscono la settima serie di regolamenti ufficiali adottati dal regime talebano, che nel tempo hanno regolato numerosi ambiti, dalla proprietà ai servizi finanziari e alla prevenzione dell’accattonaggio. Queste norme mirano a intensificare ulteriormente il controllo, già stretto, del regime sulla popolazione e negli ultimi tre anni hanno attirato dure critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e numerosi governi.

Un rapporto delle Nazioni Unite dello scorso mese ha denunciato come il ministero talebano contribuisca a creare un clima di paura e intimidazione tra gli afghani attraverso editti e metodi di enforcement. Il documento sottolinea come il ruolo del ministero stia crescendo, includendo anche il monitoraggio dei media. I talebani hanno respinto le accuse contenute nel rapporto Onu.

«Molte di queste regole erano già in vigore, ma in modo meno formale, e ora che vengono formalizzate penso che sia un segnale di ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi tre anni, ovvero un’escalation costante e graduale della repressione», ha detto Heather Barr, direttrice associata della divisione per i diritti delle donne di Human Rights Watch.

Da quando sono tornati al potere, tra le varie restrizioni, i talebani hanno infatti chiuso le scuole secondarie per ragazze, vietato l’accesso universitario alle donne e impedito l’accesso a parrucchieri e saloni di bellezza.

«Giorno dopo giorno, cercano di cancellare le donne dalla società», ha detto alla Cnn Halema, una donna di Kabul di 37 anni. «Il silenzio della comunità internazionale riguardo alle azioni dei talebani li incoraggia a creare nuove leggi e restrizioni ogni giorno».

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