
Al via la Guardia Costiera Europea

A Settembre entrerà in vigore.
La risoluzione è stata approvata con 483 voti a favore, 181 contrari (tra cui Lega e M5S) e 48 astensioni
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Bruxelles – “La Guardia europea costiera e di frontiera è il miglior esempio dell’azione rapida dell’Europa. Ci sono voluti solo cinque mesi per creare un’agenzia con 1500 guardie di frontiera che possono diventare operative in pochi giorni“.
Lo dichiara il presidente del gruppo Ppe Manfred Weber. “Questo – prosegue – è un successo congiunto della Commissione europea e del Parlamento europeo. Stiamo inviando un messaggio chiaro: vogliamo una legge che dia più ordine alle frontiere e questo è un grande passo in avanti. Coloro i quali non proteggono le frontiere esterne comuni dai rischi dovranno essere temporaneamente esclusi dall’area Schengen. Spetta ora agli Stati membri – conclude Weber – cambiare il loro atteggiamento non collaborativo che mira a arricchirsi e a realizzare vantaggi personali”.
Nuove maggiori competenze a Frontex, dunque, l’Agenzia europea responsabile del controllo e la gestione delle frontiere esterne dell’Ue, un ufficio per i rimpatri degli immigrati irregolari, un centro di coordinamento per il controllo dei flussi. Queste le principali novità che verranno introdotte in Europa dopo il via libera del Parlamento europeo all’istituzione di un corpo di Guardia costiera e di frontiera europea.
Tale organismo sarà costituito da una squadra di risposta rapida di guardie costiere e un parco di attrezzature tecniche: l’Agenzia potrà contare su almeno 1.500 esperti, il cui intervento potrà essere dispiegato entro tre giorni.
Le risorse umane della nuova Agenzia, che entro il 2020 arriveranno a 1.000 dipendenti a tempo indeterminato (più del doppio rispetto a Frontex), includeranno forze operative sul campo.
L’Agenzia potrà ricevere un nuovo mandato per inviare funzionari di collegamento e avviare operazioni congiunte con paesi terzi confinanti, comprese operazioni sul loro territorio.
La Guardia costiera e di frontiera avrà al proprio interno un centro di monitoraggio e analisi dei rischi, al fine di controllare i flussi migratori verso l’Unione europea. Il centro svolgerà inoltre analisi dei rischi interni e valutazioni obbligatorie delle vulnerabilità, per individuare i punti deboli e porvi rimedio.
Il centro di valutazione dei rischi si avvarrà di funzionari di collegamento distaccati negli Stati membri per garantire una presenza sul terreno laddove le frontiere sono a rischio.
L’Agenzia potrà valutare la capacità operativa, le attrezzature tecniche e le risorse di cui dispongono gli Stati membri per fronteggiare le sfide alle loro frontiere esterne e “potrà imporre agli Stati membri di adottare misure entro un termine prestabilito”. In caso di persistenza delle carenze o di ritardo o inadeguatezza dell’azione nazionale, “qualora uno Stato membro sia sottoposto a una forte pressione migratoria che rappresenti una minaccia per lo spazio Schengen“, la Commissione potrà adottare una decisione di esecuzione – sottoposta a voto del Consiglio – per stabilire che la situazione in un particolare tratto delle frontiere esterne richiede un intervento urgente a livello europeo.
E’ previsto infine un Ufficio europeo dei rimpatri istituito nell’ambito dell’Agenzia per dispiegare squadre europee di intervento, composte da personale di scorta e di sorveglianza nonché da specialisti in materia, che lavoreranno con efficacia per rimpatriare i cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
Un documento di viaggio europeo uniforme per il rimpatrio garantirà una più ampia accettazione dei rimpatriati da parte dei paesi terzi.
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