CRONACA ED EVENTI

Allieva Sottufficiale aiutata a levarsi un anello stretto. Aperto il processo per abuso di potere e lesioni personali

.

TEMPIO – Aveva chiesto aiuto per un anello che le stringeva il pollice destro e che lei non riusciva più a togliersi, per una allieva di 28 anni della Scuola Sottufficiali della Marina Militare di La Maddalena è stato l’inizio di un incubo, almeno stando alle accuse del procuratore di Tempio, Gregorio Capasso.

I fatti risalgono al 30 ottobre 2018, in una officina della Scuola sottufficiali della Marina militare a La Maddalena. Le contestazioni sono a carico di un capitano di corvetta, due marescialli, due militari e il comandante della Scuola (all’epoca del fatto) accusato di omessa denuncia.

Il processo si è aperto ieri a Tempio davanti al giudice Marcella Pinna e stando alla ricostruzione della Procura, l’allieva venne sottoposta, contro la sua volontà, ad un “intervento di soccorso” effettuato con tronchesi, seghetto e una morsa.

I reati contestati a cinque militari sono abuso di potere, lesioni personali, violenza ai danni di un inferiore in grado e mancata denuncia all’autorità giudiziaria, con violazioni del Codice penale e del Codice penale militare di pace da parte del Comandante della stessa Scuola.

Secondo il Pubblico Ministero, il tentativo di rompere l’anello sarebbe andato avanti nonostante la presunta vittima avesse chiesto di interrompere l’operazione; l’allieva della Scuola Sottufficiale ha raccontato che le modalità utilizzate le provocarono un forte dolore.

Il processo si è aperto con le eccezioni delle difese – (Eduardo Boursier Niutta, Massimo De Martinis, Angelica Addessi, Jacopo Merlini, Gianfranco Grussu), accolte dal giudice. Secondo i legali, l’allieva non fu costretta ad essere sottoposta all’intervento c.d. improprio, ma fu lei a chiederlo.

.

.

.